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Preferiamo le Tepa

Stefano Olivari 15/07/2008

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Quello che ha Blatter ha detto su schiavismo e dintorni contraddice tutto quello che il presidente della Fifa ha sostenuto nell’ultimo decennio, dalla tutela dei campionati nazionali rispetto ai paesi predatori alla difesa delle identità. Tesi portate avanti con una logica ben precisa: un calcio più autarchico e con meno movimenti sarebbe un calcio che ancora di più avrebbe nelle nazionali l’unico vero grande momento di confronto. Però l’assist al Real Madrid per Cristiano Ronaldo autorizza i peggiori sospetti, visto che la convenienza politica della FIFA nell’operazione sfugge ai più. Anche perché non esiste. Blatter sa benissimo che il portoghese ha un contratto con il Manchester United fino al 2012, rinnovato da meno di tre anni (quindi nessuno spiraglio per l’applicazione dell’articolo 17, che peraltro i grandi club si sono messi d’accordo per non usare fra di loro: un accordo di cartello palesemente illegale), quindi l’unica vera domanda è: perché? Una spiegazione mediocre sarebbe che Calderon è forse il più grande sostenitore di un Mondiale per club allargato davvero ai club più famosi del mondo, idea blatteriana di cui gli inglesi sarebbero i principali osteggiatori: la NBA del calcio sono loro, perchè dovrebbero regalare per un mese il palcoscenico mondiale ad un torneino, per quanto di lusso, in Giappone o in Dubai? Una spiegazione meno immediata è che il Real Madrid è la più famosa squadra Adidas del mondo, il Manchester United la più famosa squadra Nike, e che da decenni (da Horst Dassler, figlio del fondatore e di fatto inventore del marketing sportivo, ad oggi) la politica sportiva della FIFA viene fortemente influenzata proprio dalla Adidas. Fatto provato da episodi grandi, tipo elezioni o assegnazioni di mondialini, ma anche grotteschi: il pallone Adidas con il chip interno passerà alla storia come l’esperimento più ridicolo mai tentato, non solo per i suoi aspetti tecnici (segnale al satellite con rimbalzo verso una studio predisposto: ma il calcio non doveva essere uguale dalla serie C birmana alla Champions League?). Insomma, inutile buttarla sui massimi sistemi: un politico spesso deve restituire i favori. Se al posto dell’Adidas ci fosse stata la Tepa Sport (per non dire la mitologica Addas) il discorso non sarebbe cambiato di molto.

Stefano Olivari

stefano@indiscreto.it

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