Una pizza dentro il lago

11 Giugno 2014 di Stefano Olivari

Lido di Moltrasio – via Regina Vecchia, Moltrasio (Como). Telefono 031-290232.

Moltrasio è un bellissimo paese sul lago di Como che ha ville della madonna, alberghi della madonna, ristoranti della madonna. Va da sé che il principale difetto di Moltrasio, in pratica attaccato al più famoso (per chi si esalta alle riunioni in cui si affrontano i massimi sistemi dell’economia planetaria, fra un coffee break e una cena pagata da qualche fondo di investimento) Cernobbio, sia che in genere costa tutto carissimo. Il secondo difetto, che per molti magari non sarà un difetto, è che non esiste un’edicola. Esistono però anche posti medi, dal classico tre stelle di lago dove piazzare la nonna semibenestante a ristoranti centrati su ottimo pesce, in primis l’incolpevole lavarello. Però è per puro caso che siamo andati a sbattere sul Lido di Moltrasio, che non avevamo mai sentito nominare. Di giorno appunto lido (piccolo, ma non peggio di quanto viene accettato dai milanesi in tre quarti di Liguria) con tanto di sabbia e sdraio, di sera pizzeria vista lago frequentata anche dai tanti stranieri che amano la zona: tedeschi, inglesi, olandesi, incredibilmente anche svizzeri (come se gli mancassero i laghi). Più che vista lago proprio lago, visto che molti tavolini sono a un metro dal Lario (dove quando eravamo qualcosa in più di mezzi uomini facevamo il bagno anche zavorrati di cibo) e dalle sue papere. La lista delle pizze è lunghissima, cinque pagine scritte fitte, gestori e camerieri sono gentili, l’ambiente (nella parte più interna sedie e tavoli da pub, in legno, sulla spiaggia invece di plastica) ricorda molte situazioni romagnole e friulane a metà fra fiume e mare. Pizza ai 4 formaggi (buona, con il fondo leggermente bruciacchiato che amiamo, anche se non memorabile) e Sprite per 13 euro sono regalate, vista l’ambientazione davvero magica che gente priva di poesia definirebbe ‘alla buona’. Ideale per una serata di giugno o di settembre, magari sulla via del ritorno da una gita a Menaggio o all’Isola Comacina (per non dire Dongo e Giulino di Mezzegra), magari da chiudersi con la recita dell’Addio ai monti nella versione di Helenio Herrera all’Appello del Martedì.

(Ultimo conto pagato l’8 giugno 2014)

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