Più forte del virus

29 Aprile 2008 di Marco Lombardo

Ci proviamo anche quest’anno, e magari sembra ancor di più una follia. Ma il modo in cui Roger Federer ha perso la finale di Montercarlo non uccide i suoi sogni di conquistare il Roland Garros, anzi. Federer nel match contro Nadal si è mostrato ancora debole nel servizio e ha subito ancora una volta psicologicamente il suo amico-rivale. Però, dopo aver passato per un soffio il primo turno con Ramirez Hidalgo, ha finalmente mostrato in seguito sprazzi del tennis che solo lui sa fare e in finale quei quattro games di inizio secondo set sono la dimostrazione che non c’è nessuno che può giocare a quel livello. Neppure Nadal, che sulla terra rossa si trova come sul pavimento di casa sua e infligge agli avversari storiche lezioni. Roger insomma si sta riavviando a tornare Federer perché, badate, la mononucleosi non è una malattia da poco per uno sportivo: è un virus debilitante e a lungo termine che può fiaccare anche la tenuta psicofisica. Lo svizzero forse non è ancora guarito del tutto, ma Montecarlo dimostra che a Parigi non sarà una passeggiata per Rafa, che comunque gode in ogni caso di quel vantaggio che si è traformato in un tarlo nella testa del numero uno del mondo. In pratica: Federer vincitore in Francia si può fare, forse – nonostante tutto – quest’anno più che mai. Poi, arriverà il momento di Nadal a Wimbledon e il tennis avrà vissuto le storie più straordinarie delle sue grandi rivalità.

Marco Lombardo
marcopietro.lombardo@ilgiornale.it

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