Pippo Baudo e Domenica In nel 2016

7 Luglio 2016 di Indiscreto

Un condannato all’ergastolo nel 1979 potrebbe uscire dal carcere il prossimo autunno e trovarsi, la domenica pomeriggio, ancora Domenica In condotta da Pippo Baudo. Siamo contro la retorica dei gggiovani e della rottamazione, convinti fra l’altro che il pubblico televisivo generalista della domenica pomeriggio apprezzi questo grande ritorno e che anzi Baudo abbia decisamente un’altra classe rispetto a chi punta sulla tivù del dolore e del gossip trash. La domanda è un’altra: chi mai guarda la televisione generalista oggi, al di là di quei grandi eventi che ci uniscono tutti, tipo i rigori di Zaza e Pellé o il Festival di Sanremo? Non essendo intellettuali nemmeno ne frequentiamo, però sono anni che non ci capita di discutere di una trasmissione vista il giorno prima o anche soltanto di seguire un programma dall’inizio alla fine. E onestamente, anche fra chi guarda la tivù ‘di una volta’, chi rimane incollato anche alla pubblicità? Non ci ricordiamo un solo spot di quelli di oggi, nonostante il video costantemente acceso. La sensazione è quella di un mondo che ha ancora grandi numeri, merito di fasce di popolazione marginali (comunque votanti), ma che come importanza è tenuto in vita artificialmente dagli altri media che hanno bisogno dei suoi personaggi per raccontare storie. I giornalisti in giuria, colpo di classe della De Filippi ma solo suo, servono proprio a questo. Se conosciamo non più di metà dei partecipanti all’Isola dei Famosi non è perché siamo per miracolo diventati più intelligenti, ma perché nel 2016 si legge e si guarda in maniera diversa.

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