Perde soltanto Fede

30 Luglio 2012 di Anna Laura

Le modalità sono le stesse di sempre! Come per altre campionesse di altre nazionalità anche Fede, come sbrigativamente e spensieratamente veniva chiamata Federica Pellegrini, come se tutti gli intervistatori fossero suoi amici, è giunta alla “modalità”. Non c’è più quella “Fede”, adesso c’è Federica; l’avvento di Federica prevede anche l’ingresso di un mondo diverso di pensieri nel gioco della personalità. Il combattimento che si è svolto all’interno di lei ha proclamato vincitrice Federica! Gli ultimi due anni hanno lasciato il segno. In un disperato bisogno di costruirsi una vita, la nascente Federica ha disfato e ha bocciato tutte le iniziative che Fede, per ossequio ai criteri educativi e al rispetto verso la mamma e i suoi sogni, aveva creato.Non ha perso l’atleta, la nuotatrice: ha perso Fede e ha vinto Federica. Nell’intervista post 400s.l. si è capito questo: la guerra era finita! Non ha senso cercare analisi che non c’entrano su metodologie di allenamento o portare le colpe a allenatori. Sono e saranno i “criteri di scelta” adottati da Federica che sono all’opera e perseguono un solo scopo: deteminare come andrà la vita. Parlare come ha fatto lei di “sentirsi stanca” significa non stanchezza fisica, ma rendere omaggio all’avversaria che ha battuto: “Fede”. Adesso nei 200s.l., iniziati con una brillante batteria, non c’è una sola possibilità che Federica vinca. Ci sono invece grandi possibilità che vinca Fede, la sola che può. Nel suo roteare di occhi si capiva quanto avesse atteso quel momento Federica, si capiva che avrebbe voluto il riconoscimento alla carriera, ma l’intervistatrice Rai non ne aveva neppure per le balle di celebrazioni, e la incalzava con i suoi “perchè”, a cui Federica che doveva parlare per Fede, non aveva pensato, lei voleva parlare per sè, mica per quell’altra. Parlando per Federica, ha dovuto alzare il tiro; “mi fermo dopo i 200, sono stanca” , il che in effetti è, ma non necessariamente fisicamente. Quale comprensione ha questa Federica, del mondo di Fede? Io penso che non ne abbia alcuna di comprensione, ne abbia anzi il rifiuto. Niente gratitudine alla nemica sconfitta, niente concessioni alla spensieratezza, ai sorrisi, alla ragazzina che tenacemente ha costruito il mito “La Pellegrini”. Milioni di persone erano davanti al video per vedere Fede, qualunque cosa sia e invece hanno visto Federica; qualunque cosa sia. Non c’è altro da aspettarsi nei 200 s.l. se non le due sole scelte possibili; la prima scelta è il canto del cigno di Fede, la seconda è il saluto di commiato di Federica, ai sacrifici, a vecchie abitudini, a vecchi pensieri. C’è un nuovo sceriffo in città. In entrambe le scelte il nuoto ha finito la sua ossessione su entrambe.

Anna Laura, 30 luglio 2012

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