Perché il prezzo della benzina non scende

15 Luglio 2022 di Stefano Olivari

Domanda da bar dell’economia, dopo che qualche mattina fa in uno dei nostri benzinai praticati più spesso, la stazione IP presso l’Autogrill di Lario Ovest (dopo Como in direzione Milano, per intenderci), abbiamo fatto il pieno a 2,074 euro al litro. 20 centesimi al litro meno che nella vicina Mendrisio, dove una volta ci servivamo. La domanda da bar italiano è semplice: perché il prezzo della benzina non scende? La guerra in Ucraina, dice un tale alzando la testa da un articolo su contiani e dimaiani. Un tale immaginario, nessuno legge più i giornali e tantomeno negli Autogrill che nemmeno li vendono (però vicino alla cassa c’è l’autobiografia di Alessandro Benetton).

Nell’ultimo mese il prezzo del petrolio al barile è sceso di circa il 20%, ma alla pompa di benzina questa diminuzione non si è mai vista. Andiamo oltre: giovedì 24 febbraio 2022, prendiamo per comodità questa data come inizio dell’invasione russa dell’Ucraina anche se la storia non ha un vero inizio, il Brent valeva 98,83 dollari. È arrivato a valere 135,85, l’8 marzo, per poi tendenzialmente scendere: ieri ha chiuso a 102,25. Insomma, sul prezzo del petrolio l’effetto guerra è stato quasi inesistente. E sulla benzina?

A fine febbraio la benzina costava nella media 1,848 euro al litro, con una tendenza al rialzo che partiva da lontanissimo ma comunque non molto accentuata. Ricordiamo comunque che all’inizio dell’era euro, quindi il 2002, il prezzo medio della benzina era di 1,048 euro al litro, la metà di oggi. Facile il confronto con la pizza margherita, ma sulla pizza non grava una fiscalità, fra accise e tutto il resto (anche un’Iva che nel fratempo è arrivata al 22%), che vale per il 60% del prezzo finale. In proporzione le grandi compagnie petrolifere sono quindi più oneste del pizzaiolo.

Perché il prezzo della benzina non scende, allora? Aumento dei prezzi dell’energia necessaria per la raffinazione ed aumento dei prezzi di trasporto, a pensare bene: del resto tutta questa catena incide per circa il 25% sul prezzo finale. Ma tutto questo dovrebbe essere aumentato almeno del 50%, per giustificare i 20 centesimi in più al litro: qualcuno sta evidentemente barando, inventandosi costi e facendo diffondere ‘analisi’ dai propri pr velinari. Rivalutando l’1,048 del 2002 secondo le tabelle ISTAT arriviamo a 1,440 di oggi. In ogni caso quindi il prezzo della benzina è fuori dalle dinamiche del resto dell’economia.

info@indiscreto.net

Share this article