Paura di Baumann

28 Marzo 2016 di Oscar Eleni

Oscar Eleni fra gli orsi dell’Alaska pronto ad entrare nell’Antropocene, la nuova era del basket dove in molti cercano di sopravvivere al loro insuccesso. Conoscendo usi e costumi proviamo a stare leggeri. Domande e risposte, così si digerisce tutto molto meglio. Previsioni, così chi non ha mai il coraggio di farle potrà sempre dirci quello che passa nel cervello delle scimmie urlanti in un basket italiano diventato il doloroso ago infilato nella storia futura della Nazione. Un paradosso che non fa neppure ridere, certo ci vorrebbero un Paolo Rossi e il suo Molière carpigiano per farci tornare il buon umore perduto incrociando chi, avendo troppe maschere, non sa mai quale indossare, dimenticandosi che molti conoscono la vera faccia dei leccapiedi, dei nani ingozzati, di chi conosce la riservatezza e chi nasconde la sua pochezza nei tunnel dei palazzi o sotto il mascara e il gel.

Chiave per aprire col sorriso dei cantori televisivi ogni discussione sul campionato che ha già scelto la prima, Milano: ovviamente, sì, anche quando pecca è la più forte. La beffa di Trento? Be’, lo sapete. Troppe pernici a colazione, troppo profumo, troppo di tutto. Ci si confonde e quando il verdetto va al rito abbreviato esiste il rischio. Brava Trento comunque. Scelte anche le quattro che comanderanno il ballo di chiusura: Reggio Emilia ha dimostrato al Forum che il suo voler essere Muhammad Ali, danzare e pungere, potrebbe funzionare, anche se Milano Foreman ha sempre qualcosa di più. Al completo dovrebbero essere loro le finaliste per lo scudetto. Avellino potrebbe non essere d’accordo, ma se alle tue partite in casa sei quella che fa meno pubblico diventa difficile pensare che potrai correre per il massimo. Intanto sono stati bravi a riconfermare Sacripanti e Alberani. La coppia funziona, la squadra è bella, l’aria sembra buona. Cremona quarta? Be’, tanto sarebbe un capolavoro mai visto prima sotto le tettazze del Torrazzo, ma per sapere bisogna aspettare il verdetto dei medici sul piede del nostromo Vitali.

Volete sapere chi resterà fuori dai play off adesso che Brindisi è scivolata dove c’è meno calore perché un presidente che guida la Lega è una cosa e uno che verrà invitato a lasciarla un ‘altra? Eccovi il qui lo dico e qui lo nego delle previsioni indiscrete a 5 giornate dalla fine: Milano 50, Reggio Emilia 46, Avellino 40, Cremona 38, Trento e Venezia 32, Pistoia 30, Sassari e Cantù 28, Brindisi 26, Varese e Bologna 24, Caserta e Orlandina 22, Pesaro 20, Torino 18. Torino spacciata anche se ha ritrovato il tempo perduto con le botte a Dyson quando Vitucci aveva già fatto il primo salvataggio? Dipende da come Pesaro deciderà di rovinarsi la vita, le due candidate per la retrocessione si troveranno armate nell’ultima giornata al Pala Ruffini. Dipende dall’umore di Avellino che dopo 12 vittorie consecutive magari non ha intenzione di fermarsi proprio nella culla del preolimpico che sta diventando la maledizione nazionale. Lo sapremo subito perché se la squadra di Forni fermerà la striscia dei lupi e Pesaro dovesse cadere nella ricreata corte veneziana allora ne vedremo delle brutte. Isteria al potere.

A proposito di isteria, una domanda a lorsignori:perché si vive nella paura? Per il preolimpico. Ed è giusto perché, come temeva Messina, non avremo una squadra sana al momento della verità. Ma questo riguarda il campo. La paura che oggi genera anatemi, ricorsi ai legali, colpi di rostro da Castel Sant’Angelo, sembra un’altra, e il “sistemino”scricchiola davanti al buon senso, alla buona fede. Dicono che Petrucci sia preoccupato di avere arbitraggi ostili per lo sgarbo fatto a BaumannMalagò teme che questo dispetto verso la nuova creatura del segretario generale che conta tanto nel CIO, nella scelta delle candidate per l’organizzazione delle Olimpiadi nel 2024 dove Roma ha promesso di aggiustare tutte le sue buche, esteriori ed interiori si spera, possa creare un rigurgito con caduta.

Bella questa. Certo che ne abbiamo viste. Ma Baumann, nato a Basilea, liceale a Sanremo, non può essere catalogato fra i Blatter del sistema se il presidente del Coni e quello della Fip sono convinti che il futuro lo scriverà questo arguto dirigente. Davanti ad uno che ha questa forza, quindi anche quella morale, come temere ritorsioni? Se è il più bravo capirà anche lui che possono esistere pareri diversi, saprà che da 15 anni il meglio del basket europeo è stato organizzato in privato e se c’è qualcosa che ancora stride oggi è quello che l’ULEB deve prendere in prestito dalla FIBA: gli arbitri, accidenti. Ne abbiamo registrate di cappelline in eurolega, ma anche nella eurocup. Quando gli allenatori del nostro campionato spiegano di averle prese perché gli arbitri hanno adottato il metro usato nelle coppe significherà pur qualcosa. La cosa che fa paura è vedere che questo metro si accorcia e si allunga anche in campionato senza che nessuno sia stato avvisato, che tutti sappiano come ci si dovrà difendere al momento dei play off. Tornando a Baumann: se il timore non fosse infondato allora ci sapete dire perché si dovrebbe tornare ai piombi fibaioli del tempo che fu?

Adesso non dite che volete pure le pagelle. Certo non le meritano quelli che hanno sacrificato gli agnelli per una festa della pace dove la contraddizione appare evidente, ma noi siamo sicuri che non tutti si alzano per smentire con i fatti quello che hanno promesso nel sonno.

10 Al PUBBLICO di MILANO che sarà anche crudele, esigente, ma intanto si presenta con tribune piene alla vigilia di Pasqua per la sfida contro Reggio Emilia senza rinfacciare nulla ai golosoni dell’Emporio. Buon segno, bello anche che la folta presenza di tifosi Arzan abbia potuto vivere questo anticipo di play off senza la sofferenza delle gabbie, del coro a perdere dignità verso se stessi.

9 Ad AVELLINO che continua stupire, a vincere, siamo a 12 di fila, anche se gli incassi non sono mai alti e soltanto da poco gli spettatori superano le 3000 unità. Intanto riconfermare allenatore e manager vuol dire dare un senso alla parola programmazione.

8 Al LOCKETT di Trento che avevamo squalificato dopo la farsa della schiacciata in borghese che ha ferito il fotografo Poeta. Poi abbiamo cercato la strada del perdono seguendolo sul campo. Un po’ sì, un po’ no. Ma nel quarto di eurocup contro Milano è stato proprio bravo e nel supplementare vinto contro Sassari che ha fermato la serie negativa è tornato il leone conosciuto nella prima giornata della stagione. Bravo Buscaglia a non perderlo, nella speranza che anche altri, americani e non, lo stiano sempre ad ascoltare e, nel caso di Flaccadori, dimostrino che le grandi speranze sanno capire quando e come uscire dal cesto.

7 A BASILE e NICEVIC i veterani di Capo d’Orlando che hanno saputo dare una mano al magico Boatright per il sacco di Brindisi. Loro e Di Carlo hanno deciso di stupire tutti quelli che andando dietro ai pifferai del luogo comune non riescono a godersi la bellezza della sorpresa.

6 Ad Alessandro GENTILE per aver chiamato direttamente la Gazza degli orgasmi in modo da poter fare pubblica autocritica nel dopo Trento. Buon segno, anche se una volta non c’era proprio bisogno di ricevere telefonate dagli attori dello spettacolo sportivo per dire quello che va detto. Tempi nuovi. Tempi dove se non ascolti il disco del padrone rischi di finire nella brace dopo aver già sopportato la padella dove il cuoco ruba sempre sulle dosi.

5 Alla RAI che non garantisce il lavoro dei suoi inviati come è capitato al BARCHIESI voce della radio cestistica per Milano-Reggio Emilia. Apparecchi lasciati in giro al Forum e trovati deteriorati, nessun controllo, prevenzione. Possibile che non ci siano tutela, controllo e aiuto anche da parte delle società per consentire che chi va per lavorare, trasmettere cronache sia almeno garantito nella cosa essenziale? Poterlo fare.

4 Al PAOLINI che, purtroppo, era stato profeta parlando di stupida crudeltà in campionati con la retrocessione. Lo aveva detto quando Pesaro sembrava al sicuro .Lo avevamo apprezzato, ma poi anche i suoi giocatori hanno pensato che la fatica fosse finita e adesso si trovano alle spalle l’onda di Torino, sapendo che tutto potrebbe decidersi proprio all’ultima giornata in casa della Manital.

3 Alla LEGA per aver scoperto soltanto oggi che qualcuno ha pensato al suo orto e non al bene comune, (tipo?), che non c’è unità. Benvenuti nella vostra era, quella dove, cari legaioli, siete così prigionieri della vostra sicumera, da farvi comandare dagli ultimi arrivati, da chi impartisce lezioni dopo aver scoperto che l’apparecchio conta secondi non è una stufa.

2 Alla BOLOGNA VIRTUSSINA se si accontenterà soltanto di respirare meglio adesso che la salvezza sembra certa. È già tempo per pianificare un futuro degno della storia virtussina, per mettere insieme la squadra che possa riportare basket city dove deve stare. Lo stesso vale per la Fortitudo, dopo questa stagione di assestamento.

1 Al grandissimo BAUMANN segretario generale della FIBA se non farà sapere che si sbagliano quelli convinti che lui stia guardando cagnesco il basket italiano e la candidatura di Roma olimpica soltanto per il peccatuccio di Trento, Reggio Emilia e Sassari che, cercando soldi introvabili in Italia, si sono convinti che la IMG poteva essere la mamma giusta. Un dirigente di qualità chiarirebbe subito e saprebbe capire.

0 All’EMPORIO ARMANI che ha dimostrato contro Reggio Emilia, in una partita tecnicamente più difficile di quella perduta contro la bella Trento, che i suoi peccati non nascono dalla debolezza ma dalla presunzione. Ora ci sono da valutare le squadre di Repesa che hanno fatto bene, tipo finale di eurolega e coppa Italia, e quelle che hanno deluso tanto come atteggiamento, per mollezza difensiva. Ora non siamo preoccupati dell’ironia di chi nega a Milano questa superiorità nazionale evidente, ma del fatto che ci vorrebbero ordinare di battere le mani alla volpe che dopo aver trovato acerba l’uva delle coppe europee ci fa sapere che i suoi obiettivi erano da strapaese, coppa Italia e scudetto. Ohibò.

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