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Panatta, Tognazzi, Villaggio: una vacanza da film
Paolo Morati 06/11/2014
Cosa ci fanno due attori famosi e un campione di tennis su un aereo malandato che rischia di precipitare, pilotato da un bizzarro personaggio? E come mai si trovano su un’isola deserta in mezzo al mare con un presunto uxoricida? E perché uno di loro viene portato a forza fuori dal palco principale di Wimbledon? A queste domande risponde Lei non sa chi eravamo noi (Mondadori, 2014), romanzo di vita reale scritto a quattro mani da Adriano Panatta e Paolo Villaggio, incentrato prevalentemente sul racconto di una folle vacanza in Sardegna, organizzata in una lussuosa mega villa dall’attore ligure nell’estate del 1982 e della quale sono co-protagonisti, appunto, Panatta e Ugo Tognazzi.
Divertente da leggere e immaginare, anche per via delle facce note di cui sono tappezzate le 118 pagine, la ‘zingarata’ dei tre amici famosi scorre veloce e potrebbe tranquillamente e non a caso rappresentare la base per un film alla Amici miei, considerati i tanti episodi surreali che si intrecciano tra battute e riferimenti sportivi e cinematografici. Il tutto ambientato in un periodo indimenticabile anche per chi scrive, senza citare giustamente il Mondiale spagnolo, ma solo quanto accaduto in quei giorni agli impensabili compari, in un momento propizio e scanzonato che non tornerà più.
In generale, Lei non sa chi eravamo noi mette in evidenza la capacità di Villaggio di trascinare gli altri nelle sue trovate, con un Tognazzi cuoco perennemente affamato e campione mancato (nella sua testa) della racchetta e un Panatta complice sornione, e solo apparentemente più saggio, delle loro disavventure. Alle quali partecipano oltre alle rispettive consorti (citate però sullo sfondo), attori spesso inconsapevoli, come Vittorio Gasmann, Sergio Corbucci, Björn Borg e molti altri volti, molto noti e del tutto sconosciuti. Con l’aggravante positiva che, chissà perché, il terzetto Villaggio-Panatta-Tognazzi in vacanza ce lo saremmo aspettato proprio come raccontato nel libro.