Ossola Trail, mal di gambe con gioia

14 Aprile 2015 di Silvana Lattanzio

Si è conclusa la nona edizione dell’Ossola Trail, gara che sta diventando una classica nel panorama dell’off road. Siamo sul lago di Mergozzo, in Piemonte: 270 gli iscritti, quasi raddoppiati dalle edizioni precedenti. Tanti i motivi del successo: l’aver riunito due gare in una, la Beach Trail e l’Ossola Trail; averla spostata di data, da luglio ad aprile; non ultimo una logistica più semplice: si parte e si arriva nella piazza centrale di Mergozzo, solo due i comuni coinvolti (quello di Mergozzo, appunto, e quello di San Bernardino Verbano). Le distanze sono due: la lunga, 27 km, e la corta, 17.

Bene, sono mischiata al meraviglioso variopinto mondo di podisti, qui sono tutti corridori di montagna e dalle gambe si vede. Che ci faccio io qui? Risposta facile: a giornalista-runner, o la runner-giornalista, solo che invece di godermi i passaggi comodamente seduta sopra un gippone preferisco correre e sudare dentro la gara, respirarne l’allure, sentire gli ansimi (i miei soprattutto, visto che, essendo di Milano, non sono abituata agli up and down). Va be’, testa bassa e resistenza. Ad appena 350 metri dalla partenza subito si impenna la salita e da asfalto si passa a sterrato. I più si inchiodano, il gruppo di testa vola via. Dopo essere saliti sul Monte Faié, mi fermo un attimo ad ammirare il panorama mozzafiato che si staglia davanti ai miei occhi, tre laghi sono sotto di noi: quello di Mergozzo che, diviso solo da una striscia di terra, sembra che rimbalzi dentro al lago Maggiore e, sulla destra, quello d’Orta. Il paesaggio nel quale si corre è spettacolare ma, come giustamente dice il patron Carlo De Giuli, “o si corre o si ammira”.

Il percorso, infatti, è piuttosto accidentato. Inizio la discesa, saltello come se non sentissi la fatica, vado bene, oltre all’allenamento cittadino sarà la meravigliosa natura nella quale sono immersa a darmi tutta questa energia. Verso la fine della discesa però le gambe un po’ tremano, non tengono più molto bene, forse ho fatto un po’ troppo la sbruffona. Arrivati giù al lungolago, per chi fa la breve c’è l’arrivo (tra questi ci sono io), per chi ha ancora gambe e fa la lunga si prosegue per l’ascensione al Montorfano e ritorno. Festa in piazza per premiazioni e pasta party; quest’anno sui tavoli degli atleti anche il cous-cous con le cozze. Nella 27 km vincono Luca Carrara ed Emanuela Brizio, nell’Ossola Beach Trail, la 17 km, vincono Rolando Piana e Arianna Regis. Ho mal di gambe e non mi passerà tanto presto.

Dal Lago di Mergozzo, Silvana Lattanzio

Classifica

Ossola Trail 27 km

Uomini

1° – Luca Carrara (Team Mammut Lib Vallesabbia) 2:35’53”

2° – Stefano Trisconi (Team Dynafit Italia) 2:46’26”

3° – Marco Gazzola 2:50’04”

Donne

1^ – Emanuela Brizio (Valetudo Sky Running Rosa) 3:12’23”

2^ – Carmela Vergura (Valetudo Sky Running Rosa) 3:55’31”

3^ – Karin Muraro 3:55’53”

Ossola Beach Trail 17 km

Uomini

1° – Rolando Piana (Valetudo Sky Running Italia) 1h37’28”

2° – Enrico Zambonini (Genzianella) 1:51’40”

3° – Paolo Matli (Team Endurance) 1:54’21”

Donne

1^ – Arianna Regis 2:13’00”

2^ – Francesca Dometti (Betti’s Group Run) 2:22’00”

3^ – Claudia Cartini (Avis Ossolana) 2:30’15”

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