Oasis o Blur?

28 Aprile 2015 di Stefano Olivari

Il nuovo disco dei Blur, The Magic Whip, arriva in pieno revival anni Novanta, con il Britpop che di sicuro è uno dei ricordi migliori di un decennio in cui gli adolescenti sono tornati ad essere tristi, arrabbiati con il mondo e nostalgici di un passato vissuto da altri. Di qui tante sonorità anni Sessanta e Settanta e un rock da un lato pieno di citazioni e dell’altro abbastanza furbo, perché il confine con la scopiazzata è sempre molto sottile. Inevitabile la rivalità, sia ai tempi che oggi, con gli Oasis (i fratelli Gallagher sembrano fra l’altro in via di riconciliazione), e fra i due leader Damon Albarn e Noel Gallagher che però ultimamente si sono lanciati battute simpatiche. Magari non li vedremo insieme da Carlo Conti, ma dipenderà anche da come hanno investito i guadagni. Peggio di cosa hanno combinato i nostri ‘tecnici’ con i derivati anti-aumento dei tassi non è possibile… Va detto che i Blur sono stati meno Britpop degli Oasis e probabilmente anche degli Stone Roses, degli Suede o dei Pulp (martellanti e ipnotici, i nostri preferiti ancora oggi in questo girone), o per lo meno lo sono stati per meno tempo. E che la loro storia è stata meno travagliata di quella dei rivali, oltre che musicalmente più varia, perché al di là degli scazzi fra Albarn e Coxon il gruppo non si è mai formalmente sciolto. Il nostro ‘Di qua o di là’ è quindi a metà fra il generazionale (li ‘sente’ ovviamente di più chi è nato all’inizio degli anni Ottanta) e il musicale: Oasis o Blur?

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