Novità al brucio dal cremasco

19 Marzo 2012 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari
Sabato scorso abbiamo sfogliato una copia di Albo Blitz con in copertina Isabel Russinova. Non eravamo quindicenni degli anni Ottanta in un bagno degli anni Ottanta, anche se è una situazione che onestamente  a suo tempo abbiamo vissuto, ma bolsi collezionisti di inutilità che si aggiravano per i corridoi di Cartoomics, lo splendido salone del fumetto e del collezionismo che è giunto alla diciannovesima edizione e che grazie alla scomparsa del futuro avrà di sicuro una lunga vita. Ragazzi ed ex ragazzi di tutte le età, con leggera (meno di quanto si potrebbe pensare, quindi) prevalenza maschile ed in comune la voglia di dedicare tempo alla propria fantasia senza l’ansia di fare qualcosa che possa in prospettiva essere utile.
Da frequentatori anche delle più luride mostre mercato possiamo dire che la presenza dei manga (che fra parentesi detestiamo, anche quelli da cui discendono cartoni animati che abbiamo stravisto) migliora l’ambiente e permette anche noi tristi trafficanti di Tex ed Alan Ford di non sentirci fuori dal tempo. E di manga a Cartoomics ce n’erano parecchi, insieme a prodotti editoriali più vicini ai nostri gusti: figurine di calciatori, riviste musicali per ragazzi, fumetti popolari, giornali sportivi. Dopo avere sfogliato qualche numero di Albo Blitz, temendo di trovare pagine attaccate (viene in mente sempre la leggendaria battuta di Ricky Memphis in Ultrà), di Boy Music e del Monello, siamo andati dritti sulle collezioni complete, scoprendo che i nostri Tex Gigante valgono più di quello che abbiamo in banca (non che ci voglia tanto) e trovando la conferma che il vero mercato è quello dei giornali morti, quelli per cui si può avere una collezione definitiva ed in un certo senso placare l’ossessione numero uno del collezionista che poi sarebbe quella della completezza (ce ne sono anche altre, torneremo sull’argomento). Alcuni acquisti mirati, fra Intrepido e Rockstar, alcuni su commissione (i numeri 1086 e 1087 di Topolino, quelli con la storia dei Promessi Paperi), molti alla cazzo di cane seguendo l’istinto (alcuni MilanInter, doppioni mirati del Comandante Mark perché siamo convinti che si rivaluteranno) e uno sfiorato per mancanza di soldi (una copia del leggendario Sport Giallo di Gianni Brera, a detta di molti la miglior rivista sportiva italiana di tutti i tempi: una specie di Espresso in versione sportiva di metà anni Cinquanta, non a caso durata pochi mesi). Con una collezione completata, quella del Paninaro (originale, con la dicitura I nuovi galli) della Edifumetto, grazie al numero 28 trovato sulla bancarella di uno spacciatore fiorentino. Tanta è stata l’emozione che ancora prima di arrivare all’auto abbiamo letto non il fumetto (piuttosto datato, anche con il doping della nostalgia) ma le rubriche (in Troppo giusti c’era un lisergico accostamento fra Alberto Moravia e Rick Astley) e gli articoli di contorno fra cui un esaltante Novità al brucio dal cremasco. E quindi? Adesso come allora, il piacere di fregarsene di tutto senza sensi di colpa: per un paio d’ore ogni tanto ancora ce la facciamo.

Twitter @StefanoOlivari

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