Non sparate sul cantante, la nuova vita del singolo

21 Ottobre 2022 di Stefano Olivari

Oggi 21 ottobre 2022 è uscito il nuovo singolo di Enrico Ruggeri, Non sparate sul cantante, tratto dall’album La Rivoluzione. Ecco, così ci si poteva esprimere negli anni Ottanta, stile oggi rimasto ormai soltanto nei comunicati stampa e nel giornalismo, ormai indistinguibili. Ma nel bambino che è in noi, anche se purtroppo non più fuori, e nel fan di Ruggeri una domanda sorge spontanea: cosa vuol dire ‘Esce un singolo’ di un album uscito più di sei mesi fa e dove già svettava Non sparate sul cantante? Uscirà forse il 45 giri in vinile da mettere nel mangiadischi? Il CD singolo, prodotto che ai suoi tempi abbiamo acquistato in quantità?

Già ha più senso legare l’idea odierna di ‘singolo’ al video, ma veniamo al punto. E cioè che nel 2022, come del resto avviene da almeno un ventina d’anni, hanno senso soltanto i singoli e che non è una brutta cosa. Quanta spazzatura riempitiva ci siamo fatti piacere, anche in formato digitale, da schiavi del mito dell’album? Non è umanamente possibile che un album piaccia tutto, nemmeno un album dei nostri musicisti preferiti, ma ai nostri tempi non si poteva dire, i greatest hits erano il demonio (invece sono soltanto la certificazione che un artista è bollito). Poi a volte Dio scende sulla Terra e ci dà Hotel California e The Dark Side of the Moon, ma sono eccezioni.

In un mondo in cui ci sono troppi stimoli il singolo è una sintesi meravigliosa, il che non significa saper scrivere o cantare una sola canzone. Noi ascoltiamo per intero gli album dei Röykssop, ma a chi non li conosce diremmo di ascoltare What Else Is There? e basta. Lo stesso Festival di Indiscreto dimostra che tolti pochi genii il successo di cantanti anche famosi si può ridurre ad una sola canzone o poco più. Gli stessi Mâneskin, fenomeno internazionale, di loro canzoni decenti (compresa l’ultima, The Loneliest) ne hanno tre.

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