Scommesse

Non scommettere su Bet365

Indiscreto 28/05/2025

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Nella nostra modesta, ma per fortuna non perdente, carriera di scommettitori iniziata alla fine degli anni Novanta diverse volte ci siamo visti chiudere un conto in vincita, però mai ci siamo visti limitare il cash out di un conto in equilibrio fra profitti e perdite, oltretutto con una giacenza miserabile, sui 200 euro. È quanto accaduto qualche giorno fa con Bet365, che ci ha comunicato appunto l’impossibilità di accedere a una delle sue funzioni, quella (facciamo divulgazione) che permette di uscire da una scommessa a evento in corso, quando si è in vincita, accettando una somma a metà strada (in realtà no, ci sono formule per calcolare il cash out e infatti ogni piattaforma propone valori diversi a parità di quota di partenza) fra la vittoria alla fine dell’evento e il perdere tutto.

Visto che avremo usato il cash out di Bet365 tre volte in tutta la vita e per somme risibili (di solito usiamo Bet365, che quota anche i campionati e i tornei più assurdi, per provare nuovi schemi di gioco e non per guadagnare in senso stretto) abbiamo chiesto il perché e come prevedibile siamo stati sballottati da un helpdesk all’altro, da un chatbot a risponditori umani meno flessibili di un chatbot, con una serie di risposte simili: “A seguito della revisione del tuo conto da parte del nostro dipartimento quotisti, siamo spiacenti di informarti che, sebbene i nostri servizi online resteranno a tua disposizione, saranno applicate delle restrizioni sulle tue future scommesse e non potrai più usufruire della funzione Cash Out“.

Ovviamente impossibile parlare con un essere umano, che comunque non potrebbe darci la vera risposta: i bookmaker cercando di evitare non soltanto i giocatori che vincono, cosa di per sé già assurda (come scendere in campo sapendo che al massimo potrai pareggiare o vincere briciole, cioè qualche migliaio di euro all’anno) ma comunque legale, ma anche quelli con uno schema di gioco, a prescindere dalle vincite. È un po’ la politica dei casino nei confronti di chi conta le carte al blackjack, facendosi dettare la strategia dalla situazione del true count (traduzione: un conteggio positivo indica che nel mazzo sono rimaste più carte alte, statisticamente favorevoli al giocatore), che si può sintetizzare così: non stai facendo niente di illegale, ma sei un ragionierino del cazzo e ti cancello.

Veniamo infine al punto: l’impossibilità di guadagnare soldi veri con le scommesse legali rende asimmetrico, per non dire disonesto, il rapporto fra banco e giocatore. Una cosa è il margine matematico su ogni evento, cioè la differenza fra la somma delle probabilità e 100, giusta remunerazione dell’azienda, un’altra è volere una massa di tossici perdenti contenti di esserlo. Come se ne esce? Legalmente con i betting exchange tipo Betfair, dove la tua controparte è il mondo, cioè altri giocatori (o bookmaker sotto mentite spoglie che si coprono) e non aziende, o scommettendo fisicamente in agenzia, dribblando orrendi vecchi e nuovi italiani. Bet365 e simili teniamoli per giochicchiare, con i loro difetti (versamenti accreditati all’istante, prelievi no) e i loro pregi.

stefano@indiscreto.net

 

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