Niente domande per DiBenedetto
19 Luglio 2011
di Libeccio
di Libeccio
L’entusiasmo di Buffon, gli strani americani della Roma, la memoria di Della Valle e l’immagine di Gasperini.
1. La dichiarazione di Buffon secondo la quale la Juve parte con 6 squadre davanti è di quelle che pongono un macigno sul cammino della squadra per il prossimo campionato e rendono difficile il percorso della società e di Conte che invece si affannano ogni giorno a trovare motivi per tenere alto il morale dei tifosi. E’ noto che Buffon sia rimasto a Torino controvoglia e che se fosse stato possibile se ne sarebbe andato volentieri. Di sicuro, con soli tre posti Champions, è per tutte le squadre più alto il rischio di fallire. E per i pochi giocatori di fama mondiale della serie A, come appunto Buffon, più alto quello di sparire mediaticamente.
2. Sempre da Buffon era partita la Roma quando gli americani sembravano tali e i sogni della tifoseria erano sfrenati. Ora si è arrivati a Kameni passando per Marchetti, Storari e Viviano. Lo dice anche Totti (“io sti americani nun li ho ancora visti”) e se non li ha visti lui…. Eppure l’americano Thomas Di Benedetto era presente al raduno della squadra il giorno 14 a Roma. A che titolo, visto che non è ancora presidente della Roma e il tanto auspicato closing pare subisca ulteriore e non motivato ritardo? Altra questione che sarebbe interessante sapere è la ragione per la quale ai 200 giornalisti invitati alla conferenza di Mr. Di Benedetto a Trigoria è stato espressamente proibito di fare domande di tipo economico. La cosa strana è che abbiano accettato di buon grado. Una domandina che ad esempio noi avremmo fatto è la seguente: “Perchè Mr. Di Benedetto serve tutto questo tempo per comprare la Roma?”.
3. Lo scudetto del 2006 resta cucito sulle maglie dell’Inter e così sarà per l’avvenire. Corretta la censura, che però poco ha potuto di fronte alla prescrizione. Della Valle ha protestato, ma non è servito. Anche perché si è dimenticato che le sue gesta, che a suo tempo gli valsero una squalifica, servivano a fare in modo che altri andassero in B al posto della Fiorentina.
4. Certi amici interisti che conosciamo da una vita dicono che non riescono a digerire Gasperini alla guida della Beneamata. Dicono che si sforzano da settimane inutilmente. Meglio sarebbe stato Zeman, sostengono, ed è tutto dire sulla delusione che la nomina del bravo (?) tecnico di Grugliasco ha generato in larghi strati della tifoseria nerazzurra. Eppure noi pensiamo che Gasperini potrebbe essere una sorpresa piacevole. E’ un allenatore e non un uomo immagine, di questi tempi non è poco.
Libeccio
(in esclusiva per Indiscreto)
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