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Natale con Kim Wilde

Paolo Morati 24/12/2013

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Chi negli anni ’80 era ragazzino e oltre non può non aver sognato almeno una volta di trascorrere un’oretta (ma anche due) in compagnia della londinese Kim Wilde. Ascoltando le sue canzoni, ovviamente. Vera icona musicale ed estetica del magico decennio, nonché figlia d’arte, è stata capace di piazzare diverse hit in giro per il mondo con uno stile pop non banale, al servizio di un repertorio i cui massimi sono stati raggiunti da brani simbolo come Cambodia, la cover di You Keep Me Hangin’ OnYou Came. Con la chicca del ruolo di supporter del Bad Tour di Michael Jackson nel 1988.

Trascorsa qualche altra stagione ai vertici abbiamo poi perso di vista la sorridente Kim, per poi riascoltarla una decina di anni fa ancora in gran forma in compagnia della tedesca Nena per un poderoso duetto di successo: Anyplace, Anywhere, Anytime. E scoprendo solo di recente che ha anche intrapreso una carriera televisiva diventando una stella del giardinaggio, il gardening, argomento quest’ultimo amatissimo dagli inglesi dotati perlomeno di un ‘back garden’.

Ne parliamo alla vigilia del Natale perché Kim Wilde ha ora pubblicato un album a tema intitolato Wilde Winter Songbook dove interpreta dodici brani invernali, tra cover, classici e inediti. Il tutto ovviamente in stile molto anglosassone anche se la produzione ha un tocco tedesco. Un progetto che potrà non sembrare particolarmente originale ma che da quanto abbiamo potuto ascoltare suona bene, lanciato da un duetto con Rick Astley (altro eroe del nostro periodo, sebbene con un impatto molto minore) sulle note di Winter Wonderland.

In Wilde Winter Songbook ci sono anche le voci del padre e del fratello di Kim Wilde – Marty e Ricky -, di suo marito Hal Fowler e dell’inconfondibile Nik Kershaw con cui si diverte a intonare Rockin’ Around the Christmas Tree (qui di seguito il video), già fatta sua nel 1987. Insomma un bel Natale discografico in famiglia e con gli amici per la bionda ragazza londinese che nel 1981 fece subito il botto con il primo singolo, l’electro-pop Kids in America. Senza poi tramutarsi in una meteora, ma lasciando al contrario più volte il segno con le sue canzoni.

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