Napoli, Gattuso non compreso da De Laurentiis

Considerazioni calcistiche del 12 maggio 2021 sugli allenatori con buona stampa, sui giocatori della Juventus senza Pirlo e sui messaggi a Cristiano Ronaldo...

12 Maggio 2021 di Stefano Olivari

Gattuso è un genio del calcio, non compreso soltanto dal cattivo De Laurentiis? Il secondo posto agguantato dopo la passeggiata contro l’Udinese, produttiva per gli scommettitori di mezza Italia, ha riportato il Napoli dove gli compete, visto che insieme a quella dell’Inter si tratta della seconda rosa della Serie A per qualità media. Una risalita coincisa con la guarigione completa di Osimhen ed un gioco meno palleggiato, che del resto si può praticare solo quando tutti stanno bene. E allora perché Gattuso è stato lasciato andare alla Fiorentina senza fargli nemmeno un’offertina per salvare la forma? De Laurentiis, imprenditore dello spettacolo, si lascia guidare dalle intuizioni, dalla pancia, e al di là dei risultati ritiene Gattuso sì un buon allenatore, ma uno dei tanti. Certo con tanti amici ed ex compagni di squadra fra i commentatori, ma questo non basta a trasformarlo in Guardiola. E come il presidente del Napoli la pensavano Boban e Maldini.

La lite fra Paratici e Nedved nel parcheggio dello Juventus Stadium, dopo la sconfitta contro il Milan, ha avuto motivazioni non nuove (il primo voleva subito Tudor o chiunque, per dare la scossa, il secondo in linea con il pensiero di Agnelli difendeva Pirlo) ed uno sviluppo imprevisto, come la riunione della squadra, capitana da Chiellini e Bonucci, con sé stessa e senza l’allenatore per preparare la partita di oggi con il Sassuolo. Come a dire che i giocatori, molti dei quali resi invendibili dall’ingaggio e quindi destinati a rimanere,  sono convinti che a pagare per questa questa stagione non saranno soltanto Paratici e Pirlo.

Fra le tante notizie negative che stanno uscendo dal mondo Juventus, in una stagione che potrebbe ancora concludersi con la qualificazione Champions e la conquista della Coppa Italia, ci sono capolavori di umorismo involontario. Ci ha colpito quella del ‘Cristiano Ronaldo isolato’, come se avesse mai frequentato i compagni a Manchester, a Madrid o nella stessa Torino quando le cose andavano bene. CR7 viaggia su un altro livello, in ogni senso, anche nell’età del relativo declino. Gli input mediatici di entrambe le anime del mondo Agnelli sono chiari, il fuoriclasse fino a due mesi fa modello di virtù e icona di allenamenti alla Ivan Drago è diventato un misto fra Zaniolo , Cassano e Balotelli, che il lunedì dopo il disastro va a comprarsi la Ferrari Monza (peraltro in compagnia di Agnelli ed Elkann). Insomma, che Jorge Mendes trovi qualcuno che si accolli l’ultimo anno di ingaggio. Adesso, dopo tre anni di foto di famiglia, di Giorgina santa e martire, di record battuti ogni giorno, manca soltanto che ricompaia sulla scena giornalistica l’amico lottatore marocchino (dovrebbe essere uscito di prigione). Il libro Cristiano Ronaldo nel paese degli Agnelli, scritto da Paolo Ziliani, prodotto da Indiscreto la scorsa estate e per fortuna acquistato da tanti quando ancora le prospettive della Juventus 2020-21 erano buone, era stato preveggente.

Siccome scriviamo di calcio italiano, oggi chiudiamo presto (sono le 15.10 di mercoledì 12 maggio 2021) la rubrica visto che già alle 18.30 c’è un Cagliari-Fiorentina. Appuntamento a giovedì nel tardo pomeriggio-sera.

Share this article