Nadal vince il Roland Garros di Borg

11 Ottobre 2020 di Stefano Olivari

Rafa Nadal ha vinto il Roland Garros per la tredicesima volta nella sua carriera, battendo in finale Novak Djokovic con un clamoroso 6-0, 6-2, 7-5. E con venti tornei dello Slam vinti è adesso alla pari di Roger Federer. Un risultato che in molti, noi compresi, non si aspettavano, considerando la leggera discesa di cilindrata dello spagnolo, e che di sicuro nessuno si aspettava in queste proporzioni dopo che Djokovic per tutto il torneo, addirittura anche nella semifinale con Tsitsipas finita al quinto, aveva dato l’impressione di provare gli schemi per la finale che tutti attendevano.

Ecco, gli schemi non hanno funzionato, al di là dell’abuso di smorzate che anche contro un Nadal trentaquattrenne non è una buona idea. Si può senz’altro dire che le condizioni particolarissime del Roland Garros 2020 abbiano portato a giocare su una terra più lenta rispetto a quasi tutti Roland Garros del millennio, con palline che sembravano di pietra (ed in effetti tutti hanno notato il cambio dalle solite Babolat alle Wilson, anche Nadal ne ha parlato) e punti che, nel caso di Djokovic, andavano fatti due volte. Il fatto che che con un punteggio così netto, davvero da massacro, Djokovic abbia avuto 38 colpi vincenti contro 31 di Nadal (e 52-14 di errori non forzati, per quanto il concetto di ‘errore non forzato’ contro Nadal sia discutibile), spiega molte cose: si è giocato su una superficie che era quella di Borg e Vilas, diversa da quella dove Nadal ha trionfato tante volte, diremmo simile (anche per il clima) a Monte Carlo, e questo aggiunge spessore ad un record già pazzesco.

Avremo tanto tempo per disquisizioni storiche, ma in questo momento, a caldissimo, scriviamo queste righe assistendo alla premiazione di Nicola Pietrangeli, possiamo solo dire che la discussione su Nadal miglior giocatore di tutti i tempi può avere cittadinanza e non solo per la ventesima tacca. Facile puntualizzare che 13 Slam su 20 sono stati Roland Garros, ma tutti i record vanno interpretati: se due Slam su quattro si giocassero sulla terra (in alcuni anni è anche successo) Nadal di Slam ne avrebbe 30, Federer e Djokovic molti meno di 20 e 17. Per non dire di quando tre su quattro di giocavano sull’erba. Ma questo è bar: il presente e la storia sono di Rafa Nadal. Sempre a caldo, complimenti agli organizzatori del Roland Garros, come del resto anche a quelli degli Internazionali d’Italia: giocare e vivere in condizioni particolari, si spera irripetibili, è sempre meglio che non giocare e non vivere.

Share this article