Monica Seles la più forte

22 Marzo 2022 di Stefano Olivari

Nel recente torneo di Indian Wells si è rivista in tribuna Monica Seles e si sono lette un po’ ovunque sue dichiarazioni in cui auspicava il ritorno al tennis di Serena Williams, cioè di un fenomeno che come lei è stata a poca distanza dal Grand Slam. Nel caso della Williams a due partite, visto che nel 2015 perse quella pazzesca semifinale di US Open contro Roberta Vinci. Nel caso della Seles 1992 a una partita, la finale di Wimbledon persa nettamente con Steffi Graf che il Grand (di più, Golden con l’oro di Seul) Slam l’aveva realizzato quattro anni prima. Un po’ come la Hingis 1997, lì la finale persa fu al Roland Garros.

L’apparizione della Seles, che da poco ha compiuto 48 anni, è stata sufficiente per scatenarci dentro la solita rabbia, come se il suo accoltellatore di Amburgo la vita e la carriera le avesse rubate a noi e non all’allora diciannovenne campionessa. Che dopo due anni di stop e la morte del padre-allenatore sarebbe tornata nel circuito, vincendo quanto certe numero 1 del mondo non hanno vinto in carriera, ma infinitamente meno di ‘prima’. A 19 anni aveva già conquistato 8 tornei dello Slam, dopo Amburgo ne avrebbe vinto soltanto uno: cosa dite, la coltellata avrà influito o no?

In sintesi pensiamo che rapportata alla sua epoca migliore Monica Seles sia stata la più grande tennista di sempre e che lo sarebbe stata anche in assoluto senza quel crimine che molti equiparano ad un infortunio di gioco o ad un qualsiasi episodio sfortunato. Ma cosa diremmo di un giovane Messi accoltellato da un tifoso di Cristiano Ronaldo? Poi la Graf aveva il servizio e tante altre cose, stiamo parlando di fenomeni, e anche nel periodo migliore della Seles riusciva a starle in scia. Ma quella quindicenne con un’autostima sconfinata incontrata in semifinale al Roland Garros 1989 era stata una folgorazione anche per lei.

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