Basket
Il mondo creato da Stankovic
Alberto Rapuzzi 19/05/2014
Un sole meraviglioso regala magici colori alla Milano tanto amata da Lucio Dalla, indimenticato amico del basket,
forse più che dagli stessi milanesi. Una Milano che cerca le risorse per tornare protagonista in vari campi, senza il pretesto dell’Expo, che peraltro si sta dimostrando sempre più labile. Sarà che l’avere trovato i biglietti per le Final Four di Eurolega, dopo una lunga caccia, ci ha fatto vedere tutto in positivo… L’annuncio della festa appariva già da giorni sui troppo lunghi tram della nostra città, anche se per i non attenti alla pallacanestro associare Turkish Airlines alla ex Coppa Campioni non è stato proprio intuitivo (molti, con tutto il rispetto, nemmeno associano la Turchia all’Europa). Meglio Piazza Duomo con i suoi stand pieni di confusione, le sue iniziative dove tutti potevano vivere insieme appassionatamente la magia della palla spicchi con i valori giusti e senza limiti. Intristiva molto lo stand della nostra FIP , uno sgabuzzino povero dove trovavi il nulla. Roba di 40 anni fa, paracadutata nel 2014. Poi via al Forum per vedere il meglio del meglio del nostro continente, grazie ad un amico che ha trovato il prezioso tagliando e ci ha evitato di entrare nel tunnel dei bagarini… Bagarini che stazionavano come al solito (al solito nelle grandi occasioni, che per fortuna nel basket sono sempre di più…) fuori dall’impianto, ma che erano a loro volta senza biglietti e abbastanza sul disperato (qualcuno è stato anche fermato dalla polizia: una vera notizia!). Insomma, Indiscreto c’era. Non era il solito Forum di Assago, ma un impianto bene adattato alle necessità dell’evento. Dietro a un canestro una gigantesca tribuna stampa che finalmente ha permesso a chi ci lavora di vedere la partita come merita (il maestro Oscar Eleni è fin troppo buono), sulla linea del campo una fila infinita di televisioni. Un giornalista straniero ci ha chiesto dove fosse la postazione della Rai, l’ingenuo pensava che chi fa servizio pubblico debba parlare anche di eventi importanti di cui non detiene i diritti…. Trovare il posto non è stato semplice, nessuno ha pensato di verniciare gli scoloriti numeri delle file e dei posti: dal 1990, anno dell’inaugurazione del Forum, quante volte sarà stato fatto? Gli steward hanno altro a cui pensare (ma cosa?), così trovi sempre qualcuno a cui devi spiegare che sei stato bravo a trovare la tua posizione e quindi che lui deve andarsene altrove. Per questo ci siamo meritati un bel giro nel ricchissimo buffet vip (Indiscreto e il buffet, per sempre uniti) dove la crisi non c’è, storditi dallo sfilare di splendide ragazze russe che ti fanno sognare e non solo. Sulle tribune siamo stati avvolti fin dalle semifinali dalla marea gialla dei numerosissimi e indisciplinati tifosi del Maccabi, che con la loro passione e i loro cori vivono una missione, riaffermano una storia e un’identità per la quale sono disposti proprio a tutto. Guardandoci intorno notati tantissimi personaggi: per andare oltre a quelli del presente, inquadrati dalle telecamere, abbiamo sofferto vedendo Bob Morse trasformato dalla malattia, ma anche un Boris Stankovic solo e insofferente negli stretti sedili del Palazzetto anziché in un luogo più nobile e comodo, cercare un passato che non c’é più: la pallacanestro moderna l’ha inventata lui (senza Stankovic mai avremmo visto il Dream Team a Barcellona ’92), chissà quanti dei giornalisti presenti lo sanno. Incontriamo Sandro Gamba, gentile come al solito, che ci dice che se gli israeliani si mettono a correre possono vincere tutto e che il loro Bud Spencer nero Big Sofo mette bene i piedi quindi anche se pesa 150 kg va bene. Ce lo dice prima delle semifinali… In prima fila, durante le semifinali, Adriano Galliani e famiglia salutano e stringono mani: sembra lui il vero sindaco, a chi non sa che faccia abbia Pisapia. In campo si lotta per vincere, nelle pause gli spettatori si godono le acrobazie vellutate delle cheerleader di Kaunas e Mosca, oltre che di straordinari artisti. Nel cuore un atto d’amore che vorresti non finisse mai. Per consolarci allora quando si spengono le luci ancora un giro al buffet: non sia mai che avanzi qualcosa (il direttore di Indiscreto ci ha ricordato una famosa frase di Bob McAdoo: ‘Never refuse a free meal’) e un ultimo sguardo alle splendide hostess. Non volevamo scrivere un articolo tecnico, come si sarà capito, ma solo esprimere la gioia per l’esistenza della pallacanestro.