Moggi e i sampdorizzati

26 Ottobre 2010 di Alec Cordolcini

di Alec Cordolcini
Da quando Indiscreto produce libri ha smesso di produrre recensioni di libri, ma questo non ci impedisce di segnalare l’uscita di opere che possono proporre spunti interessanti. Tra le novità, da segnalare una doppia uscita firmata Renato La Monica ed edita dalla Cardano Editore: “Calciopoli il grande inganno” e “Guida alla Premier League 2010/2011”. Ne abbiamo parlato con l’autore, evitando il rischio ‘capolavoro’ (per gli amici) e quello ‘schifezza’ (per i nemici). 

L’Italia calcistica e tifosa uscirà mai dal pantano Calciopoli?
No, se prima non verrà fatta chiarezza. Quattro anni fa, una società (la Juve) e i due migliori dirigenti del calcio italiano (Moggi e Giraudo) sono stati condannati senza uno straccio di prova da una giustizia sportiva iniqua e frettolosa. Mentre il processo di Napoli sta dimostrando coi fatti – e non con le semplici supposizioni basate sul nulla – che le telefonate ai designatori le facevano tutti. Anche e soprattutto l’Inter di Moratti, il club che ha maggiormente “beneficiato” delle sentenze di Calciopoli.

Secondo te la gente non si è ormai stufata di Calciopoli?
Parliamoci chiaro: si è stancato di parlarne chi ha coscienza sporca, ben assistito dai maggiordomi del potere. Stiamo parlando delle stesse persone che, quattro anni fa, hanno passeggiato sul cadavere della Juve. Troppo facile indignarsi solo quando fa comodo.

Perché ti definisci un ex juventino?
Sono stato perdutamente innamorato della Juve 1897/2006, un club unico per sobrietà, stile e compostezza. L’amore è virtualmente finito il 31 Agosto 2006, dopo il ritiro del ricorso al Tar. Ecco, in quel momento ho capito che la Juve era stata “sacrificata” sull’altare di chissà quali interessi economici. Negli ultimi quattro anni ho atteso invano uno scatto d’orgoglio, una svolta, un cambio di marcia. L’ultima speranza era Andrea Agnelli ma, ormai possiamo dirlo con certezza, la sua nomina a presidente è stato il classico specchietto per le allodole. Non è un problema di vittorie o di sconfitte, ma una questione legata alla dignità. La Juve 2006/2010 non ha nulla a che spartire con la squadra che mi ha fatto battere il cuore. Questa Juve sampdorizzata è ormai diventata una squadra qualunque. La sua “unicità” è sparita. Forse per sempre.

Per quale motivo un tifoso non juventino dovrebbe comprare il libro?
Bella domanda. Perché “Calciopoli, il grande inganno” è un libro basato sui fatti. Nudi e crudi. E poi perché io sono una persona intellettualmente onesta. Non ho mai avuto grandi simpatie per Moggi, mentre sono sempre stato un grande fan della verità. Il mio libro vuole solo far riflettere. Perché quattro anni fa non sono stati raggirati solo i tifosi juventini, ma i sostenitori di tutte le squadre italiane. Inter compresa.

In un paese di scarsa cultura sportiva come l’Italia e con il web che ormai permette di sapere tutto, ha senso pubblicare un’opera come Guida alla Premier League?
Forse no, ma mi piace pensare il contrario. Credo che il nostro calcio abbia molto da imparare da quello inglese. E non solo. E poi la Premier League è davvero il campionato più intrigante del mondo. Oltre che il più seguito. Ah, dimenticavo: ho in progetto altre due guide. Una sulla Liga e una sulla Bundesliga.

Quali sono le novità rispetto all’edizione 2009/2010?
Nelle schede dei giocatori (oltre 400) ho aggiunto gli assist della passata stagione e piede preferito. Inoltre ho inserito una miriade di curiosità e gli scontri diretti all time.

Cosa rappresenta per te il calcio inglese?
Da appassionato credo sia il massimo per atmosfera generale ed intensità delle partite. Un piccolo appunto: tutta questa “contaminazione” non mi piace. Lo spettacolo sarà anche migliorato, ma il gioco ha perso molto del suo spirito originario. E – da purista del calcio britannico – mi riesce difficile non sottolineare questa cosa.

Perché la Serie A pesca poco dai campionati inglesi?
Perché le squadre inglesi non cedono i pezzi migliori, ma gli scarti. E, quando decidono di sacrificare un top player, di certo non lo svendono. Adesso si fa un gran parlare di Bale, come se il Tottenham avesse l’esigenza di privarsi del gallese. La verità è che il calcio italiano scopre quasi sempre i talenti con colpevole ritardo…

Piccola provocazione finale: il Chelsea di Ancelotti è una noia totale dal punto di vista dello spettacolo. Non trovi che sia decisamente meglio guardare l’Inter di Benitez?
Per me il Chelsea non gioca affatto un brutto calcio. Mentre l’Inter di Benitez gioca in maniera più spregiudicata rispetto all’Inter di Mourinho. Ma il calcio spettacolo è un’altra cosa. Personalmente mi diverto veramente solo quando vedo giocare Barcellona e Arsenal.

Alec Cordolcini
(in esclusiva per Indiscreto)

Per informazioni su questi libri: info@magazinebianconero.com oppure info@cardano.it.
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