Milano o Roma?

Confessiamo che fino a un secondo prima di mettere in linea questo nuovo ‘Di qua o di là’ l’idea era quella di proporre un più provinciale, nel senso che interessa solo a noi, ‘Dane o Campatelli?’, poi per vari motivi (primo fra tutti che Dane e Campatelli sono forse la stessa persona) abbiamo optato per l’attualità. Anch’essa provinciale, comunque. L’attualità suggerita dal cosiddetto ‘Decreto Salva Roma’, approvato qualche giorno fa dal Consiglio dei ministri renziano, che farà piovere sulla capitale 570 milioni di euro per la sola gestione ordinaria. Dal punto di vista dei simpatizzanti del decreto, tecnicamente un anticipo di trasferimenti che sarebbero in ogni caso stati effettuati ma a rate. Dal punto di vista degli antipatizzanti, un regalo a una città da decenni gestita male da governi di ogni colore. Il senso del nostro sondaggio è però dichiaratamente biscardiano, senza secondi fini politici o di analisi della finanza pubblica. E riguarda l’appartenenza, secondo il ben noto teorema del ‘Se Parigi avesse lu mari…’, ma soprattutto l’aderenza alla propria filosofia di vita. Ammesso che ci siano davvero grandi differenze, al di là del macchiettismo e di discorsi del genere ‘L’italianità, la milanesità, la romanità’. Rivendichiamo però il diritto ad avere una simpatia non razionale, magari basata solo su una squadra di calcio, su un ristorante, su una donna o un uomo (o un trans) associati a un luogo. Chi ha vissuto davvero e per anni in entrambe le città assicura che a parità di lavoro l’adattamento è facile in entrambe le direzioni, per questo sarebbe interessante che votassero soprattutto i non romani e i non milanesi. Però non ci fidiamo, nemmeno di noi stessi. E forniamo un dato che consentirà di leggere meglio l’esito del sondaggio: stando a Google Analytics, il 29% dei lettori di Indiscreto si collega dall’area di Milano e il 9,3% da quella di Roma. E’ quindi lo scostamento da queste percentuali che darà il vero risultato del sondaggio.