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Milano è una città egoista?
Indiscreto 12/11/2019
“Milano attrae ma non restituisce quasi più nulla di quello che attrae”. Questa frase, riportata da vari siti di informazione, è di Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud e la coesione territoriale, del Governo Conte II, e rappresenta una buona occasione per riaprire il dibattito sul ruolo di Milano in Italia e del perché stia vivendo un momento particolarmente favorevole laddove altre (Roma in primis) soffrono sempre di più.
La tesi di Provenzano, espressa direttamente alla presenza del sindaco Giuseppe Sala in occasione del dibattito organizzato dall’Huffington Post sul tema “il Meridione visto da Nord”, è che il comportamento di Milano sia cambiato rispetto al passato quando era comunque sempre un riferimento nazionale. Attorno ad essa si è scavato una sorta di fossato e non viene restituito quasi niente all’Italia.
Non occorre essere particolarmente attenti per notare che sia Provenzano sia Sala sono esponenti del Partito Democratico, e soprattutto che per mille motivi Milano è una delle ultime città di cui il PD perderà il governo.
Le dichiarazioni, poi successivamente smorzate, hanno indotto Sala a replicare: “Milano restituisce nella misura in cui ci viene chiesto e nella misura in cui veniamo messi in condizione di farlo. Non abbiamo nessun istinto egoistico”. Insomma, al di là dei chiarimenti di rito, che cosa dovrebbe fare Milano per aiutare il resto del Paese, e in particolare il Meridione, ad essere più virtuoso?
E il divario che cresce tra Nord e Sud in generale è una colpa del secondo o un merito del primo (o per assurdo, viceversa?). E per assurdo, a chi fa comodo una Milano che, correndo come i suoi abitanti , va bene e attrae investimenti e turismo (oltre che migliaia di studenti) stranieri, e a chi fa invece meno comodo?