Milan da Donnarumma a Maignan

Il club rossonero sta definendo l'acquisto del portiere del Lille, il che significa porta chiusa in faccia a Raiola e al suo assistito...

25 Maggio 2021 di Stefano Olivari

Gigio Donnarumma non è più il portiere del Milan. La notizia è questa, con tutto il rispetto per Mike Maignan, che il Milan ha preso dal Lille campione di Francia per 15 milioni di euro: per Maignan contratto fino al 2026 da 3 milioni di euro netti l’anno, per Donnarumma, il fratello Antonio e Mino Raiola arrivederci (nel caso di Raiola anche per parlare di Romagnoli) e grazie. Ecco, noi NON lo avevamo detto. Perché al di là della differenza fra domanda e offerta, come in tutte le trattative, sapevamo di un Donnarumma che ai compagni, e non ai giornalisti, due settimane fa aveva confidato la sua volontà di rimanere al Milan.

Che cosa ha fatto separare le strade di Donnarumma e del Milan? 10 milioni netti all’anno sono così diversi da 8, pur avendo un esercito di parenti a soffiarti sul collo? Diamo la separazione per scontata, visto che nel calcio di oggi sono pochi i club che possono permettersi due portieri strapagati e con lo stesso status, e fra questi club non c’è il Milan. La commissione chiesta da Mino Raiola per il riacquisto (come tale viene considerato un giocatore in scadenza di contratto) di Donnarumma era di 15 milioni, quanto è stato pagato Maignan, anche se qualcuno dice di più. Inoltre Donnarumma al di là dell’essere il miglior portiere italiano, con lacune ma sempre con gli altri ben distanti, è (era) un’icona del Milan ed un nome amatissimo dai giovani. Insomma, una bandiera. Poi c’è chi dice che il calcio è entertainment, ma non è vero.

Alla fine di una storia che da Gazidis in giù è stata gestita in maniera ragionieristica, come se Rivera fosse la stessa cosa di Verza, è arrivata quindi una decisione americanissima nella logica e che verrà fatta digerire al popolo dai giornalisti-commercialisti CEPU, con già in canna il pezzo su Maignan che costa solo 3 milioni all’anno di ammortamento. Una decisione certo non nella filosofia di chiunque abbia una minima sensibilità calcistica, che segna secondo noi (che ancora non ci crediamo) un punto di non ritorno, come se a suo tempo Totti fosse andato alla Juventus, dove Raiola vorrebbe tanto portare il suo assistito. Consapevole di poter trovare sponde, magari finte, nella mezza Europa che gli deve favori. Come sponda vera scommetteremmo sul Paris Saint-Germain, che effettivamente di Donnarumma avrebbe bisogno. Comunque chiedete, e chiediamo, scusa a Fassone e Mirabelli.

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