Politica

Michetti e Damilano, gli sconosciuti sindaci di destra

Indiscreto 10/06/2021

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Enrico Michetti sarà il candidato sindaco per il centrodestra a Roma, Paolo Damilano lo sarà a Torino. Michetti e Damilano chi? Qualche giornale lo leggiamo, ma confessiamo di non avere mai sentito nominare queste due persone, che magari, o magari no, si riveleranno un misto di De Gasperi ed Einaudi. Poi il popolo del web, che senza Wikipedia non saprebbe nemmeno la data di nascita della sorella, si indignerà, ma non conoscevamo (ora abbiamo letto le loro biografie) Michetti e Damilano, così come non sappiamo le formazioni delle squadre di Serie B. Non è nemmeno una questione di residenza, perché molti dei possibili candidati a Milano (Zuccotti, Racca, Minoli, Dallocchio, eccetera, l’unico politico di notorietà nazionale di cui si parla è Lupi ma il nome non pare essere lui) sono illustri sconosciuti al di fuori del loro ambito professionale.

Domanda, dopo i tanti clamorosi no (quello di Bertolaso a Roma il più discusso) e i mille veti incrociati fra Lega, Fratelli d’Italia e quel che rimane di Forza Italia: perché a destra non si riesce a coinvolgere personalità con un’immagine forte, che pure non mancherebbero? Con Berlusconi al 100% sarebbe stato ovviamente più facile, perché Forza Italia può sempre giocarsi la carta del liberale che non ha mai veri nemici (e nemmeno veri amici), ma con Salvini e Meloni a marcare il territorio i nomi troppo forti si eliminano da soli ed il punto di incontro si trova solo sulle mezze figure.

Il tema è comunque interessante e per certi versi ha riguardato anche i 5 Stelle nel momenti del massimo consenso. Le grandi personalità, anche quelle con idee di destra, stanno di solito alla larga da una certa area politica perché pensano che avranno più svantaggi (tipo chirurgiche indagini della magistratura) che svantaggi, e del resto nemmeno il centro-destra insiste troppo per averle nelle sue liste, se non come uomini-donne-trans immagine. Poi Michetti e Damilano saranno eletti, perché anche il voto per il sindaco è in gran parte ideologico, ma il problema rimane.

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