Basket
Melli e dannati
Oscar Eleni 26/05/2025

Oscar Eleni fra le anatre dispettose che fanno impazzire gli autovelox della Svizzera, rendendo gelose le gru che vanno verso le Azzorre. A proposito di gelosia, bisogna dire che gli italiani di nuova generazione stanno mandando nei matti quelli che invitano a non votare nei prossimi referendum, soprattutto quello per avere la cittadinanza italiana. Mobilitazione con sorriso ipocrita stringendo la mano a Jodoin Di Maria, tuffatrice italo-canadese diventata campionessa d’Europa in una bella spedizione per i nostalgici della Cagnotto.
Strette di mano digrignando i denti per la BATTOCLETTI che fa un nuovo primato italiano sui 3000, sapendo della madre marocchina, stesso atteggiamento per Jasmine PAOLINI toscana con madre polacca ma con origini del Ghana, che contende a Sinner la grande popolarità in un momento magico per il tennis italiano che pretende maggiore visibilità, ma fa ancora poco per rendere accessibili i campi e i circoli per chi non ha genitori con una carta di credito dorata.
Se la ridono Zaynab DOSSO, FURLANI e SIMONELLI mentre abbracciano le campionesse olimpiche della pallavolo EGONU , SYLLA e ANTROPOVA che mandano di traverso la cena agli amici del generale e agli incappucciati del mondo che tifano per le espulsioni da Harvard degli “stranieri”. Sono gli stessi che se la prendono con SPALLETTI perché cerca gol per la NAZIONALE di calcio accarezzando l’italo argentino RETEGUI e il gioiello KEAN che la JUVENTUS ha prestato alla FIORENTINA.
Adesso, anche nel piccolo mondo del basket che ricorda di aver dato la bandiera nella sfilata olimpica a Carlton MYERS, campione europeo del 1999 con i “banditi” di TANJEVIC, lasciando perdere le autorità che consigliano addirittura di non votare ai referendum, si freme scoprendo che pure la nazionale dei sogni di PETRUCCI e POZZECCO avrebbe bisogno di rinforzi cercando avi italiani, ad esempio, per il DIVINCENZO che ora gioca i playoff con MINNESOTA e non sembra più tanto convinto di dover passare l’estate con la maglia azzurra, anche se lo pagherebbero bene assicurandogli persino il sorriso.
Basket che intanto si chiude a riccio e finge disinteresse per le finali di EUROLEGA vendute agli emiri di ABU DHABI risvegliandosi soltanto perché fra i campioni del FENERBAHCE c’è Nick MELLI, capitano di Azzurra tremebonda, uno degli “esiliati” dall’ARMANI insieme al Devon HALL che, senza il freno a mano dei cambi ogni tre minuti del MESSINA dai mille successi ma con tanti nemici fra gli allenatori. arrivato a 100 vittorie nei playoff, ha giocato partite straordinarie per battere prima il PANATHINAIKOS e poi i monegaschi del magnate russo allenati da SPANOULIS, l’ultimo dei greci a piangere nella festa finale di JASIKEVICIUS, il primo a vincere sia come giocatore sia come allenatore.
Su questo divorzio fra Milano e MELLI, così come quello con HALL più che con il JAMES che col MONACO ha giocato una grande finale, si litiga davanti al FORUM, perché in molti credono davvero che la separazione non sia stata consensuale, insomma i due cercavano altre sensazioni e hanno avuto ragione. Sono andati in una bella squadra, lontanissima, come le altre finaliste, sia dall’ARMANI sia dalla VIRTUS come abbiamo visto nei quarti dei playoff, anche se le VU NERE sono entrate in dimensione tragedia arrivando alla quinta partita contro una REYER che, bisogna ammetterlo, non è certo da ottavo posto in classifica come ha sempre detto IVANOVIC impegnato ora a convincere SHENGHELIA che il colpo alla testa nella terza partita, infortunio che lo escluso da gara quattro dove mancava anche l’influenzato POLONARA, non può impedirgli di andare campo per gara cinque.
Certo sarebbe una beffa se le due “regine” mancassero l’appuntamento, di solito era quello per lo scudetto, questa volta invece sarebbe per avere un posto in finale contro la vincente di TRAPANI-BRESCIA che dovrebbero iniziare venerdì il duello sul campo, augurandoci che non litighino anche fuori vista la reazione del focoso presidente ANTONINI alla battutaccia del collega bresciano FERRARI che ha dichiarato di presentarsi alla semifinale con “tutti i conti a posto”, ironia sul pasticcio legato all’ALFIERI che avrebbe messo nei guai proprio la società siciliana, anche più del COMUNE che dichiara di non aver ricevuto pagamenti per l’utilizzo del palazzaccio, come il BRESCIA calcio di CELLINO.
Aspettando che a TRAPANI chiamino l’ingegner MARZORATI per rendere più bella l’arena della neopromossa che potrebbe sbalordire tutti se andasse in finale scudetto passiamo alle pagelle battendo le mani al RECCO di pallanuoto che dopo lo scudetto ha rivinto l’Eurocup.
10 Alla LEGA che ha intitolato a MENEGHIN il premio del miglior giocatore vinto giustamente da BILAN e a RIVA il trofeo per il cannoniere conquistato da HANDS luce per una VARESE nuova.
9 a QUINN ELLIS non soltanto perché scelto come migliore under 22, ma per aver chiesto di rientrare dopo una partitaccia in gara tre contro Milano, anche se si era infortunato alla caviglia. Se davvero andrà a MILANO il pubblico ARMANI ha già conosciuto un tipo giusto come NIANG, nella speranza che in rosso vedano la luce che spesso manca ad azzurrabili come CARUSO e TONUT o BORTOLANI, che al momento si notano perché non entrano o non sono neppure in formazione.
8 A GALBIATI, miglior allenatore dell’anno, meritatissimo premio GAMBA, e PRIFTIS, perché Trento e Reggio Emilia, come la Trieste di CHRISTIAN, ci hanno lasciato buoni ricordi. Ora speriamo che CANCELLIERI, già scelto dalle AQUILE , faccia bene in una società dove il basket viene onorato, sicuri che in futuro sarà il vivaio a garantire energie ad una squadra che quest’anno è stata spremuta oltre i suoi limiti.
7 Al VERTEMATI scelto come miglior allenatore della A2 dopo la promozione con UDINE per il suo lavoro in una piazza che da anni aspettava di ritrovare i riflettori della massima serie, aspettando di vedere chi la seguirà in A1 fra CANTÙ in semifinale con RIETI e RIMINI che cerca conferme nella sfida contro la FORLI del MARTINO che ha fatto un’altra bella stagione.
6 A Silvia MARZIALI se saprà ancora sorridere adesso che, dopo essere stata scelta fra i migliori arbitri, come del resto SAHIN, da allenatori, giocatori, dirigenti, si vede regolarmente esclusa dalle designazioni nei playoff. Speriamo almeno che MAGGIONI non subisca la stessa sorte e che PATERNICÒ, arbitro italiano nella finale per il 3° posto di EUROLEGA, non venga punito per aver accettato di andare nel mondo dove la FIBA vorrebbe usare il lanciafiamme, magari con l’aiuto NBA.
5 A DELLA VALLE che dopo la convocazione per la nazionale del tre contro tre sembrava svanito. Anche nella decisiva partita di TRIESTE ci ha messo un po’ prima di tornare a vedere il canestro bello largo e il cielo più azzurro. Siamo felici per lui e per POETA, ma anche per noi che spesso veniamo presi in giro per aver sbagliato cavallo.
4 Alla COPERTURA TELEVISIVA che ci ha negato la visione in chiaro della quarta sfida fra Venezia e la Virtus. Certo DAZN merita di avere privilegi, ma noi siamo dispiaciuti lo stesso, come siamo arrabbiati con la RAI che per consolarci trasmette, ogni tanto, anche partite di A2 e farà litigare quelli di SKY che già mugugnano con il basket italiano, adesso che ha promesso a PETRUCCI le dirette per tutte le Nazionali.
3 All’ARMANI se non ci promette che i ragazzini ammirati anche nella finale persa contro KAUNAS, per il titolo di Eurolega della Next Generation ad Abu Dhabi, verranno tenuti respingendo le offerte dei college statunitensi, nella speranza che nella nuova Olimpia ci sia spazio anche per loro.
2 Al KABENGELE, straordinario nelle due partite che hanno permesso alla REYER di arrivare alla quinta contro la VIRTUS, perché a Milano e Bologna in tantissimi si sono chiesti perché un giocatore del genere non è stato convinto a lasciare Venezia per giocare in EUROLEGA, anche se alla REYER hanno progetti bellissimi, in tutti i campi, come dimostra il titolo appena rivinto la dalle ragazzine della under 15.
1 A NICOLÒ MELLI e al meraviglioso HALL che ci hanno fatto piangere perché avremmo voluto vederli ancora in campo a MILANO, così piangeremmo se davvero MIROTIC andasse via e SHENGHELIA abbandonasse Bologna. Vero che siamo un piccolo basket anche una volta non era così. Lo sapranno in FEDERAZIONE e in LEGA?
0 Agli arbitri della NBA che fischiano soltanto quando vedono il sangue, cattivi maestri, secondo i colleghi europei, ma soprattutto italiani, per le nuove generazioni, per chi è sfinito vedendo partite che vanno oltre le due ore, festival del tiro a segno, ammorbate dalla revisione al monitor e dai presunti falli intenzionali soprattutto sui tiratori da tre, senza farsi tormentare dal dubbio come quello che stava per decidere la finale di Eurolega, un errore che poteva girare tutto.