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Meglio lo sport di oggi o quello di una volta?

Stefano Olivari 07/08/2023

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La straordinaria giornata di ciclismo di ieri, sia nell’ottica degli appassionati con il Mondiale su strada vinto da Van der Poel sia in quella dei canottierati ruttanti con lo straordinario finale di Ganna nell’inseguimento, ci ispira una delle nostre cover preferite: lo sport di adesso è nella media molto più spettacolare di quello di una volta. Al di là del fatto che noi ovviamente rimpiangiamo quello di una volta, diciamo degli anni Ottanta e Novanta, perché avere 16 o 26 anni è meglio che averne 56. Insomma, il boomer eterno (quello in senso stretto dovrebbe essere nato prima del 1965) che alberga in tutti alla fine altera questo tipo di sondaggi.

Eppure quasi tutti gli sport, uscendo dalla logica del tifoso che si fa andare bene la spazzatura ieri, oggi e domani, sono migliorati: più spettacolari anche per merito delle televisioni, più globali perché le occasioni di confronto fra i migliori sono aumentate, anche più onesti perché l’errore arbitrale è meno frequente o comunque meno tollerato. Di seguito proproniamo i nostri giudizi sugli sport che seguiamo in maniera maniacale o superficiale, degli altri non sappiamo cosa dire anche se i meccanismi psicologici sono probabilmente uguali.

Calcio: abbastanza migliorato, con  la svolta nel 1992 grazie alla regola sul passaggio al portiere, fino ad arrivare al VAR. Le squadre medie e piccole rimangono medie e piccole, ma di solito provano a giocare al di là della legge del Partenio. Tennis: molto migliorato, anche a livelli molto bassi ci sono tanti giocatori capaci di fare tutto, a velocità più alte. Pallacanestro: rimane il nostro sport preferito ma purtroppo è peggiorata, per la deriva individualistica ed il cambiamento nel metro arbitrale, prima ancora che delle regole. Pallavolo: migliorata, se prendiamo come spartiacque il cambio palla, oggi il pallavolista medio è più completo.

Ciclismo: molto migliorato, meno provinciale e con i migliori che non si nascondono. Atletica: peggiorata, con campioni straordinari ma seconde linee di livello più basso vista la concorrenza di altri sport nel reclutamento. Nuoto: migliorato, il maggior numero di grandi manifestazioni permette carriere un po’ più lunghe e consolida i personaggi. Formula 1: leggermente migliorata, anche se il dominio della Red Bull è imbarazzante l’idea è sempre quella di fare spettacolo e prima o poi ci riusciranno. Sci: sempre uguale a sé stesso, incredibile che ancora nel 2023 non ci siamo immagini televisive in grado di far capire pendenza e velocità. Boxe: uguale, peggiorata per reclutamento e fanbase, vista la concorrenza delle varie arti marziali, regala ancora personaggi e brividi unici.

Comunque non resistiamo al sondaggio boomer alla Silvestrin-Bersani: meglio lo sport di oggi o quello di una volta? La risposta deve prescindere da noi, perché è ovvio che un gol di Ambu valga più di tutta la carriera di Messi.

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