Mazzinghi o Benvenuti?

24 Agosto 2020 di Indiscreto

La morte di Sandro Mazzinghi, a quasi 82 anni, ha fatto lasciare questa terra ad uno degli ultimi campioni veri della boxe, perché nell’era in cui Mazzinghi è stato campione del mondo dei medi junior la federazione era soltanto una e, altro dato da non trascurare, le categorie di peso erano soltanto dieci. Ma al di là degli aspetti sportivi, Mazzinghi è stato uno dei due protagonisti di una grande rivalità dello sport italiano, quella con Nino Benvenuti, seconda soltanto a Coppi e Bartali per presenza mediatica.

Una rivalità iniziata da dilettanti, con Benvenuti che alla vigilia delle Olimpiadi di Roma fu fatto scendere di categoria (infatti vinse l’oro nei welter) per permettere ad entrambi di partecipare a Giochi già leggendari prima della loro disputa. Solo che Mazzinghi perse dal milanese Carmelo Bossi, che poi a Roma avrebbe conquistato la medaglia d’argento, e perse a anche quell’aula da predestinato, termine oggi abusato, che invece ha sempre circondato Benvenuti. Entrambe le carriere sono state grandissime, con i due storici scontri diretti con il Mondiale in palio (a San Siro e ala Palazzo dello Sport di Roma) vinti da Benvenuti fra molte polemiche, ma con il match da film che è toccato a Mazzinghi: quello con Ki-Soo Kim, con immagini televisive sufficientemente buone per essere tramandato ai posteri.

Il nostro ‘Di qua o di là’ potrebbe sembrare fuori tempo massimo ma non lo è, perché stiamo parlando di storia della boxe e di storia d’Italia. E cioè di cosa è rimasto di questa epopea a decenni di distanza, con le emozioni mediate dai racconti dei nostri genitori, mentre per Coppi e Bartali testimoni erano stati i nonni. Un sondaggio per certi versi amaro, perché nessuno dei coetanei (quindi non ragazzini) che ci circondano ha la minima idea di chi sia stato Mazzinghi e di come la boxe facesse parte almeno fino agli anni Sessanta dell’immaginario popolare. Mazzinghi o Benvenuti?

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