Musica

Mauro Repetto o Max Pezzali?

Indiscreto 23/11/2024

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Mauro Repetto o Max Pezzali? Da devoti degli 883 questo è il Di qua o di là che non avremmo voluto mai proporre, un po’ perché l’abbiamo già proposto e molto perché l’ispirazione è arrivata dal brutto episodio, comunque la si pensi, della diffida di Pezzali al Comune di Pavia. Che aveva intenzione di assegnare a Repetto un riconoscimento locale, il San Sirino, perché fra la serie sugli 883 di Sky e il suo spettacolo nei teatri di Pavia si sta parlando molto in Italia (va detto che dalla serie, basata però sulla versione di Pezzali, la città non esce benissimo) e in ogni caso Repetto è stato insieme a Pezzali il creatore di capolavori che sono sopravvissuti ai decenni, alle mode e a tanti nuovi cantanti di successo. Max non l’ha, anzi non l’avrebbe perché finora la sua voce sulla questione non si è sentita, presa bene e tramite avvocati ha diffidato Pavia dall’assegnare il premio a Repetto, asserendo che lui è stato negli 883 soltanto per un breve periodo, dopo cui gli 883 sono stati Pezzali e basta.

Una motivazione così pretestuosa da farci pensare a un equivoco, speriamo davvero che lo sia. E poi perché per scrivere una diffida, alla portata di un praticante su Google, ci vogliono ‘gli avvocati’? Quanta provincia, in chi scrive e in chi legge, in questo plurale… In attesa di chiarimenti una cosa è certa: la serie di Sky ha reso giustizia a Mauro molto al di là delle intenzioni di Max, che fra l’altro ha in corso con Cecchetto un contenzioso per il marchio 883. Con trent’anni di ritardo Repetto ha smesso mediaticamente di essere ‘il biondino degli 883’ o ‘quello che sul palco balla perché non sa fare altro’, per diventare quello che ha creato insieme a Max molti dei grandi successi degli 883 e soprattutto l’ideologia degli 883, quella dell’ultima generazione pre-internet della storia italiana, quella di chi non aveva il mondo portata di click e si emozionava per un viaggio da Pavia a Milano.

Per far conoscere la sua versione Repetto non ha aspettato la serie ma ha scritto un bel libro, Non ho ucciso l’Uomo Ragno, da noi apprezzatissimo (da rileggere l’intervista fatta da Paolo Morati all’autore), in cui non c’è una sola parola che facesse pensare alla rottura di un’amicizia che il suo improvviso addio, nel 1994, aveva protetto dalla routine e dalla colleganza. Non avrebbe potuto fare gli 883 senza Max, ma nella fase iniziale valeva anche il contrario. Poi Max aveva un maggior talento, forse anche una maggiore voglia, ed è andato avanti da solo e benissimo. Comunque sia, nell’immaginario collettivo e anche nel nostro Repetto rappresenta la purezza e l’incoscienza delle origini, degli inizi, mentre Max quello ‘bravo’. A cosa siamo più legati? Mutatis mutandis, a Syd Barrett o a Roger Waters? Repetto o Pezzali?

stefano@indiscreto.net

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