Matrimoni omosessuali anche in Italia?

10 Ottobre 2014 di Indiscreto

La circolare di Alfano ai prefetti, in cui li si invita a impedire la trascrizione nei comuni italiani di matrimoni fra persone dello stesso sesso avvenuti all’estero (dove è possibile, chiaramente, non certo nello Yemen), ha riaperto per la millesima volta il dibattito sui matrimoni gay. L’unico punto fermo è che al momento non sono previsti dalla legge italiana, quindi le iniziative in ordine sparso dei vari Pisapia e Marino sono illegali. Magari coerenti con il sentire della maggioranza dei cittadini (lo stabilirà proprio il nostro Di qua o di là), ma certo non conformi a leggi votate dal Parlamento e nemmeno a quelle norme comunitarie che in altri campi (esempio: Bosman) hanno superato leggi nazionali o riempito vuoti legislativi. Questo non toglie che il diritto di famiglia italiano sia rimasto indietro di quaranta anni (l’ultima modifica epocale è stata il divorzio, nel 1970, anche se in anni più recenti ci sono stati ritocchi su altre questioni non banali, come la procreazione assistita) e che la questione sia soprattutto etica, dividendo trasversalmente anche le persone che si riconoscono nelle categorie novecentesche di destra e sinistra. Per questo il Di qua di là odierno ha lo scopo di fornire un’indicazione chiara a deputati e senatori italiani, tutti avidi lettori di Indiscreto, senza giri di parole: volete che (anche) in Italia siano possibili matrimoni fra persone dello stesso sesso? Matrimoni veri, non penose ed eufemistiche vie di mezzo tipo Pacs e affini.

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