logo

Basket

Le mani legate di Phil Jackson

Stefano Olivari 19/03/2014

article-post

Cosa potrà dare Phil Jackson ai New York Knicks, visto che non li allenerà e che la situazione contrattuale della squadra impedirà grandi movimenti almeno fino al 2015? La domanda sorge spontanea dopo avere seguito la conferenza stampa dell’uomo che ha conquistato 11 anelli come allenatore (6 ai Bulls e 5 ai Lakers) e 2 come giocatore (proprio ai Knicks, anche se uno da infortunato). Ottimi slogan motivazionali ma la sensazione che al nuovo ruolo di presidente, a quasi 69 anni, debba ancora prendere le misure. I 12 milioni lordi a stagione di ingaggio per i prossimi 5 anni sono forse il miglior investimento dell’era Dolan, ma l’allenatore più carismatico dell’universo avrà gli stessi problemi di un umile ragioniere nel liberarsi dei quattro contratti più pesanti del roster, tutti con scadenza 2015.

Il più scellerato, ma con il senno di poi (ed in ogni caso frutto della delusione post Decision), quello di Amar’e Stoudemire da 23.410.988 dollari. Il più incerto quello di Tyson Chandler da 14.596.888: in una squadra da titolo Chandler ci starebbe (e ci è stato, a Dallas) benissimo, ma non a quelle cifre. Il più mediatico quello da 23.530.000 di Carmelo Anthony, che può andarsene di sua volontà ma non è ben chiaro dove: nessuno l’anno prossimo garantirà anelli, tanto meno i Lakers del neo-umile Kobe (che sa di avere bisogno di una superstella per arrivare al sesto anello) o i Rockets di cui si parla (il pallone è uno, lui e Harden sarebbero due), alla fine a 30 anni gli conviene in ottica anello credere più in Phil Jackson che nell’ennesimo progetto big three.

Il più indecifrabile, come la faccia del suo firmatario, quello di Andrea Bargnani da 12.000.000 secchi: se fosse pagato come Belinelli avrebbe tantissimo mercato, ma con questo fardello e la fama soft che si trascina potrebbe rimanere in carico ai Knicks ancora per un po’. I giocatori di complemento invece ci sono: da J.R. Smith a Felton, da Shumpert a Prigioni. Peccato sia stato salutato, non gratis, Metta World Peace che il Coach Zen ha già dimostrato a Los Angeles di saper prendere. Peccatissimo che non ci siano scelte, neppure basse, al draft, da cui estrarre qualche jolly. La stella, un Melo convinto e motivato, ci sarebbe già, ma bisognerà convincerla che il prossimo anno sarà davvero di transizione verso la gloria.

Conclusione? Fino al 2015 Jackson si guadagnerà lo stipendio come ammaliatore di giornalisti e tifosi, cercando di non sbagliare la scelta del sostituto di Woodson. La sensazione è che aspettasse un segnale dai Lakers, dove avrebbe anche riconsiderato l’idea di allenarli per la terza volta, ma i rapporti fra ‘Mao’ e ‘Barbara’ Buss (Jeanie risulta tuttora sua fidanzata) hanno reso questo scenario impossibile anche per gli anni a venire.

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    Il Muro della pallacanestro

    Lo spazio per i nostri e vostri commenti sulla pallacanestro italiana e internazionale, resistendo (ma anche no, perché questo è uno dei pochi sport in cui la nostalgia è fondata) al mantra ‘Una volta era tutto meglio’.

  • preview

    La stessa fede di Carnesecca

    Oscar Eleni nel labirinto della stazione romana Tiburtina, aiutando i compagni di viaggio a non maledire proprio tutti i 200 cantieri incompleti che aspettano i giubilanti in mezzo a tanti maledicenti con gli occhi dei leoncini appena nati in Tanzania. Ci vorrà tempo per metabolizzare la giornata nel tempio del palazzo acca, Malagò regnante, con […]

  • preview

    Sfortuna sui tiri aperti

    Oscar Eleni sul letto di ortiche dove ci costringe la passione per chi gode accontentandosi di vestire disastri con il sorriso. Lo sa anche il pinguino messo fuori dal branco perché il melanismo delle isole atlantiche georgiane gli ha cambiato colore e per il resto della tribù resta un diverso. Notte insonne e insana dopo […]

  • preview

    Il canto del Galloway

    Oscar Eleni in fuga nelle Azzorre per non sentire i fischi alla Marsigliese, una buona scusa  per non guardare il “nuovo calcio” dentro San Siro nel giorno in cui tutte le feste sono dedicate a Sinner su reti unificate, con visita pastorale finale anche da Fazio, l’unico teatro dove sembra possibile dire ancora qualche verità […]

  • preview

    Vincere con Librizzi

    Oscar Eleni in testa al corteo che cerca di proteggere i poveri macachi fuggiti dalle celle dove vivevano come cavie. Siamo nel Sud Carolina e la fuga c’entra con le torture nel nome della scienza, non certo con le votazioni presidenziali. La polizia chiede alla gente di tenere porte e finestre chiuse, escludendo però che […]

  • preview

    Fango contro il Re

    Oscar Eleni fra le capanne colorate del Suffolk insieme agli indiani Cuna che, fuggendo da un‘isola panamense, hanno tirato fango verso il re, le autorità, senza ancora sapere che questa rivolta avrebbe ispirato altre proteste. Lo hanno scoperto a Valencia il Re di Spagna e il suo primo ministro davanti a gente furiosa, stanca di […]

  • preview

    Brooks Brothers

    Oscar Eleni respinto dai buttafuori mentre pretendeva di entrare a vedere il tramonto all’Idroscalo di Milano dove tutto cambia in un attimo meno l’orario fisso dei petardi fatti scoppiare nella notte e la crisi dei suoi campioni dello sport. Una passione insana per la beatificazione dei santi, cosa difficile nello sport, e la commemorazione dei […]

  • preview

    Bronny James ridicolo

    Bronny James è ridicolo? Sì, ma è un ridicolo con un perché. Come tutti sanno, l’altra notte il figlio di LeBron James è sceso in campo con i Los Angeles Lakers nella loro prima partita stagionale vera, contro i T-Wolves. JJ Redick gli ha dato 2’41” verso la fine del secondo quarto, in campo insieme […]

  • preview

    Su le Mannion

    Oscar Eleni ospite della scimmia albina e del rospo ciarliero nel parco che in Costarica curano bene temendo il vulcano Tenorio. Diavoli e angeli tengono lontana la gente che ancora protesta dopo l’eurofiguraccia Armani contro Kaunas  e Trinchieri che si è bevuto 27 bottiglie della collezione Messina. Ascoltando la predica di un teologo tedesco che invita […]

  • preview

    Tutto in famiglia

    Oscar Eleni nella valle desolata dei babbuini fra licheni gialli e rossi ascoltando l’eco di una bella intervista a Stefano Bonaga, filosofo, amante del basket come il fratello Giorgio, chimico illustre e, come lui, figlio della Virtus Bologna dove hanno camminato  ad ogni livello dalle giovanili alla prima squadra se serviva. La curiosità di un […]