Madonna sul bracciolo

10 Marzo 2015 di Paolo Morati

Madonna

La cosa più interessante dell’apparizione di Madonna in esclusiva a Che tempo che fa (domenica sera, in realtà in differita di diversi giorni) è stata la sua scelta di accomodarsi sul bracciolo della poltrona anziché, come è norma per tutti gli ospiti, sedersi comodamente per rispondere alle domande di Fabio Fazio. Una posizione che – dettata forse anche dall’abito ingombrante – le ha permesso di dominare la scena (oltre che poter eventualmente scappare più rapidamente…), nonostante il tentativo di Fazio di mettersi inizialmente anche lui su una superficie sopraelevata, e che racconta più di qualsiasi altro atteggiamento o risposta il personaggio Madonna. Un nome un destino, non d’arte ma di battesimo quello della signora Ciccone (chi si può scordare le polemiche degli inizi di chi pensava che quel nome proprio fosse una scelta d’arte inopportuna?), da oltre 30 anni venerata tra alti e bassi come una dea forte di un’immagine estetica e musicale cresciuta negli anni Ottanta ed espressa in tredici album e una manciata di raccolte, video perfettamente studiati, una moltitudine di concerti spettacolari e qualche film.

Un comportamento da diva assoluta, quello di Madonna di fronte a Fazio, tra sguardi di traverso, commenti sarcastici e stizziti (“Qual è la domanda?”) e brindisi senza la minima concessione di una qualche confidenza all’intervistatore. Il tutto con il contorno di un pubblico festante al quale lei stessa ha posto delle domande fuori onda per poi avvicinarsi, una volta uscita dagli studi, a salutare i più stoici rimasti lì ad aspettarla per ore fin dalla mattinata speranzosi di un’occhiata e una stretta di mano. Due le canzoni presentate dal nuovo album Rebel Heart e nel mezzo la chiacchierata su varie tematiche, dalla libertà alla droga passando per l’ispirazione, senza particolari sussulti emotivi, in un’atmosfera – al di là degli accordi che potrebbero esserci stati – molto più fredda e istituzionale rispetto a quella percepita con altri personaggi passati per lo stesso studio.

Certamente un’accoglienza tutta diversa per Madonna rispetto a quella dei suoi esordi italiani, a Samassi (in provincia di Cagliari) il 20 ottobre 1983 quando Anna Pettinelli l’aveva annunciata agli spettatori di Discoring come “la nuova numero uno delle disco action americane”, introducendo Holiday, brano pop-dance che sarebbe poi diventato uno dei suoi inni. Era ancora la Madonna ragazzina (non troppo), ma con già tutti gli ingredienti sui quali si costruirà da lì a poco un’evoluzione in star planetaria per un personaggio che da Like a virgin in poi non ha subito scalfitture apparenti tranne quelle inevitabili delle parabole della vita e del successo (probabile che oggi gli One Direction del caso spostino più pubblico, almeno tra le le giovanissime), grazie all’innato talento di sapersi inventare e far parlare di sé. Come accaduto ancora una volta qui e negli altri Paesi dove è in promozione. “It’s time for the good times… Forget about the bad times”, tutto sommato la musica e lo spettacolo in generale sono fatti anche per questo.

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