L’utile di Arnaboldi

28 Aprile 2020 di Indiscreto

Andrea Arnaboldi è il tennista numero 282 del mondo e se dovesse basarsi soltanto sui premi i suoi guadagni annuali sarebbero nell’ordine dei 15.000 euro, una volta pagati allenatore e collaboratori vari. Lo ha raccontato qualche giorno fa in un’intervista a Riccardo Crivelli, per la Gazzetta dello Sport, che dovrebbe essere letta da chi fa giocare il proprio figlio a tennis con l’obbiettivo del guadagno e non di provare uno sport meraviglioso, il più onesto e duro di tutti.

La vera linea di separazione fra tennisti è l’accesso al primo turno dei tornei dello Slam. Per rimanere su Arnaboldi, l’anno scorso aver superato le qualificazioni di Wimbledon per perdere poi dall’orrido Karlovic ha significato per lui 57.136 dollari lordi, che sono stati la base di un 2019 chiuso in attivo insieme a qualche sponsor personale e all’attività di club, nella semiclandestina Serie A (Arnaboldi l’ha giocata per il Tennis Park Genova, insieme a Lorenzo Musetti). Un attivo che potremmo quantificare in 40.000 euro, più o meno. Una cifra che a 32 anni e mezzo, l’età del mancino canturino, guadagna l’odontotecnico numero 282.000 del mondo, non il 282.

E quindi? L’idea di Djokovic e Federer di istituire un contributo di solidarietà per i tennisti di bassa classifica può far guadagnare buona stampa a costo zero (tanto quando si farà loro si saranno già ritirati), ma è contro lo spirito del tennis, dove chi vince va avanti e chi perde si ferma. Non esiste insomma il diritto di fare il tennista professionista, così come per la verità non esiste nemmeno quello di fare il giornalista, l’operaio o l’insegnante.

E il primo a saperlo è Arnaboldi, abbonato ai Challenger (due mesi fa ha giocato quello di Bergamo…), che comunque in una discreta carriera, due volte in tabellone al Roland Garros, con la gemma di Wimbledon (primo tennista comasco ed entrare in tabellone dai tempi di Gianni Clerici) fra premi e sponsor ha di sicuro guadagnato più di un milione di euro. Ripetiamo: per chi pensa solo ai soldi ci sono tantissimi lavori in cui un buon mestierante incassa di più, ma soprattutto dove c’è spazio per tantissimi buoni mestieranti. Poi è chiaro che tutti pensano di avere in casa il nuovo Nadal.

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