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Lotta Jura

L’uomo che battè la dinastia

Stefano Micolitti 14/06/2007

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ATLANTA HAWKS (Tri-Cities Blackhawks 1950-1951, Milwaukee Hawks 1952-1955, St.Louis Hawks 1956-1968).
ALL TIME MVP BOB PETTIT – forward-center (1954-1965) – Gli anni ’60 verranno ricordati per le grandi finali tra i Celtics ed i Lakers, ma a cavallo tra i ’50 e i ’60 il ‘name of the game’ era rappresentato dalla sfida Bill Russell vs Bob Pettit…quattro finali tra Hawks e Celtics tra il 1957 ed il 1961, tre vittorie dei bostoniani ed un trionfo per gli Hawks, in sei partite nel 1958, con Pettit che ne mette 50 nella gara decisiva. Pochi avrebbero scommesso su di una carriera simile alla sua uscita dal college, perché veniva considerato troppo leggero per il gioco NBA, ma avevano sottovalutato l’incredibile dedizione a forza di volontà di Pettit. Lavoratore instancabile, se la giocava alla pari contro Russell, Chamberlain, Thurmond & c. sotto canestro ed era ugualmente dominante dal perimetro grazie alla sua tecnica ed alla sua intelligenza superiori. Uno dei 15 più grandi di sempre e, se consideriamo i ruoli, una delle 5 ali più forti di tutti i tempi..
ALL TIME FIRST TEAM STARTING FIVE
F BOB PETTIT (1954-1965) – Hall of Famer…tutta la carriera in maglia Hawks. Quattro finali e l’unico titolo della franchigia nel 1958. Un mostro di consistenza…sempre sopra i 20 ppg ed i 12 rpg nei suoi undici anni nella lega. Rookie of the Year nel 1955, due volte MVP, dieci volte membro dell’All NBA First Team ed una volta del Second Team, undici volte All Star e quattro volte votato MVP della partita…26.4 ppg e 16.2 rpg le sue medie in carriera. Si ritirerà a soli 32 anni, uscendo dalla porta principale, con una stagione da 22.5 ppg e 12.4 rpg. F DOMINIQUE WILKINS (1982-1994) – ‘The Human Highlight Film’, e raramente soprannome fu più azzeccato…introdusse nella lega un’esplosività mai vista prima. Se per il Doctor la schiacciata era un’arte, per Nique fu violenza pura…i suoi dunking job con la testa al ferro divennero materiale fisso da highlights nei notiziari della sera. Grande attaccante, abusava un po’ troppo di una mano non propriamente eccelsa da fuori…dava ovviamente il meglio di sé in campo aperto, quando in transizione portava la palla a canestro potevi solo levarti. Discreto contributo a rimbalzo, passatore mediocre e diciamo che non verrà certamente ricordato per la sua difesa. Anche se non li condusse alla terra promessa, gli Hawks, con lui, si consolidarono per un decennio tra le powerhouse dell’Est…ma, in quegli anni, Boston e Detroit erano veramente troppo. Nove volte All Star, una volta membro dell’All NBA First Team, quattro volte del Second Team e due volte del Third Team, miglior marcatore nel 1986 con 30.3 ppg…26.4 ppg e 6.9 rpg in dodici stagioni ad Atlanta. Grande contributo anche negli otto playoffs giocati…ricordiamo i 31.2 ppg nelle undici partite giocate nella postseason del 1988, culminata in una splendida serie contro Boston persa alla settima. C ZELMO BEATY (1962-1969) – ‘Big Z’…usciva semisconosciuto nel 1962 da Praire View, un all-black college, e Marty Blake, allora GM degli Hawks, lo scelse contro il parere di tutti. Beaty lo ripagò ampiamente della fiducia, trascinando la squadra a cinque finali della West Division, purtroppo tutte perse in serie combattutissime contro i Lakers ed i Warriors. Più basso della maggior parte dei suoi avversari, Zelmo sopperì con grande cuore e desiderio di emergere. Grazie alla sua tecnica superiore rimase per tutta la sua carriera NBA tra i migliori centri della lega, nonostante innumerevoli operazioni alle ginocchia avessero minato progressivamente il suo atletismo. Due volte All Star…17.4 ppg e 11.2 rpg in carriera con la franchigia. Chiusa la parentesi con gli Hawks andrà a togliersi grandi soddisfazioni nell’ABA con gli Utah Stars…e forse sarà anche per questo che noi, malati della palla rossa, bianca e blu, lo preferiamo all’Hall of Famer Clyde Lovellette come starting center nel nostro Hawks All Time Team. G PETE MARAVICH (1970-1974) – ‘Pistol Pete’: il suono di queste due parole è sufficiente ad evocare sensazioni da pelle d’oca, ricordi in bianco e nero di un ragazzino magrissimo con le calze afflosciate sopra le scarpe che faceva cose mai viste prima: tiri in controtempo con una mano sola, passaggi dietro la schiena, tra le gambe, dietro la testa, ball handling da sogno…un autentico genio del basket che rivoluzionò lo sport, portando la tecnica individuale a livelli allora impensabili. Il ragazzino giunse finalmente nell’NBA preceduto da una fanfara senza precedenti, ma lì non c’era più la coperta protettiva del padre e le cose non sarebbero state per niente facili. Mai amato dai compagni, invidiosi dei suoi soldi e della sua popolarità, Pistol non si trovò mai a suo agio ad Atlanta…passaggi e tiri incredibili ma poca concretezza e, soprattutto risultati scadenti per gli Hawks con rapidissime uscite dai playoffs. Due volte All Star, una volta membro dell’All NBA Second Team…24.3 ppg, 5.6 apg e 4.2 rpg in quattro stagioni ad Atlanta. Hall of Famer con un posto privilegiato nel nostro cuore. G LOU HUDSON (1966-1977) – ‘Sweet Lou’…big guard dal tiro micidiale…grandissimo realizzatore…non un fenomeno dal punto di vista atletico, ma dotato di grandissimo stile e tecnica. Selezionato nell’All Rookie team, incominciò ad abusare delle retine il primo anno a St.Louis e non si fermò più. Nei quattro anni dal ’70 al ’74 fu membro, in coppia con Maravich, di uno dei più devastanti backcourt di sempre nella storia della lega: 26.8, 24.7, 27.1, 25.4 i ppg di Sweet Lou, 23.2, 19.3, 26.1, 27.7 le medie di Pistol Pete. La mano di seta di Lou Hudson gli ha consentito di tirare con un buonissimo 49% dal campo in carriera. Sei volte All Star ed una volta membro dell’All NBA Second Team. 22 ppg, 4.9 rpg e 2.9 apg in undici stagioni con gli Hawks.
FIRST TEAM, LA PANCHINA
G LENNY WILKENS (1960-1968) – Hall of Famer…playmaker classico con grande visione di gioco e leadership…sempre sotto controllo, sia dentro che fuori dal campo…mancino setosissimo dotato anche di un offensive game di tutto rispetto, anche se con percentuali dal campo non eccelse. Gli preferiamo leggermente Lou Hudson, sia per il maggior numero di stagioni giocate ad alto livello con gli Hawks, sia perché Wilkens ha giocato, forse, i suoi migliori campionati in maglia Sonics. Una finale con gli Hawks, persa con Boston nel suo anno rookie…cinque volte All Star…15.5 ppg, 4.9 rpg e 5.5 apg in otto stagioni a St.Louis. G EDDIE JOHNSON (1977-1986) – Elemento fondamentale nella buona squadra che caratterizzò i primi anni 80…shooting guard velocissima con mano torrida e range illimitato, completo in ogni aspetto del gioco, buon passatore e grande difensore…talento non completamente espresso a causa di un mucchio di problemi fuori dal campo…ce lo ricordiamo sempre con le caratteristiche ginocchiere rosse imbottite. Due volte All Star, tra l’altro con ottime prestazioni…due volte membro dell’All Defense Second Team…15.5 ppg e 5.5 apg in carriera ad Atlanta. F-G CLIFF HAGAN (1956-1966) – Hall of Famer…arrivato a St.Louis da Boston nella trade per Bill Russell. Membro della squadra campione nel 1958 e vincitrice della Western Conference dal ’57 al ’61. Mix di forza fisica, velocità e tecnica…tiratore puro dalla distanza, ma anche in grado di metterla da vicino con il suo devastante gancio destro. Nel 1958, in una memorabile prestazione, ne mise 26 nel quarto periodo contro i Knicks. Cinque volte All Star e due volte membro dell’All NBA Second Team. 18.0 ppg e 6.9 rpg in 10 stagioni con gli Hawks. Money player, dava il meglio nella postseason, 20.3 ppg e 8.2 rpg in 90 partite di playoffs. Chiuderà la carriera nell’ABA con i Dallas Chaparrals. F DAN ROUNDFIELD (1979-1984) – Ogni sera indossava la sua tuta blu da operaio e si metteva a lavorare sul parquet con grande umiltà…straordinario talento fisico, grande saltatore e dunker di prim’ordine…mano morbida vicino a canestro e costante presenza a rimbalzo…stoppatore e difensore terrificante. L’operaio si è poi ulteriormente
specializzato nei primi anni ’80 diventando anche un attaccante di tutto rispetto e avvicinandosi più volte alla media di 20 ppg. A nostro parere uno dei giocatori più sottovalutati di sempre…a tale proposito, un giochino: giocatore A (971 partite, 17.8 ppg, 7.3 rpg e 1.7 blkpg), giocatore B (746 partite, 15.2 ppg, 9.7 rpg e 1.5 blkpg), giocatore C (920 partite, 17.0 ppg, 8.0 rpg e 2.2 blkpg), giocatore D (781 partite, 16.5 ppg, 9.3 rpg e 1.3 blkpg) possiamo tranquillamente dire che i quattro hanno avuto una carriera, dal punto di vista statistico, molto simile…e chi sono ? il giocatore A è Kevin McHale, il giocatore B è Dan Roundfield, il giocatore C è Larry Nance ed il giocatore D è Derrick Coleman…non male Danny !!. Se prendiamo in considerazione solo le otto stagioni passate ad Atlanta, i numeri di Roundfield sono ancora migliori: 17.6 ppg e 10.7 rpg. Tre volte All Star, una volta membro dell’All NBA Second Team, tre volte membro dell’All Defense First Team e due volte del Second Team. F JOHN DREW (1974-1982) – Small forward di grande talento, per anni il main man ad Atlanta…hot dog dal caratteristico jump shot con le gambe piegate sotto il corpo, stile adottato perché, a sua detta, gli sembrava di saltare di più…a tale proposito ricordiamo ancora un mitico servizio fotografico sul Guerin Sportivo. Attaccante fenomenale ma eccessivamente individualista…buon rimbalzista, ma di passare la palla non se ne parlava neanche. Poco amato da coach e compagni perchè egoista e interessato principalmente alle proprie statistiche…non ha lasciato una grande traccia nella storia della lega nonostante numeri di tutto rispetto. Ceduto a Utah in cambio dei diritti di Dominique Wilkins. Due volte All Star…21.1 ppg, 7.4 rpg e 1.6 apg in otto stagioni ad Atlanta. F BILL BRIDGES (1962-1972) – Quasi tutta la carriera negli Hawks per questo fantastico rimbalzista che, nonostante i suoi 6’6”, fu in grado di dominare sotto i tabelloni per una decade…possiamo definirlo un antesignano di Dennis Rodman, non solo per il numero dei rimbalzi conquistati ma soprattutto per il modo di giocare, fatto di grande intensità ed aggressività. Come Rodman, Bridges fu un grande difensore, scelto due volte nell’NBA All Defense Second Team, ma, rispetto all’ala di Chicago, fu anche attaccante di buon impatto…12.7 ppg e 12.7 rpg in carriera con gli Hawks. Giocatore da playoffs: 20.3 ppg e 14.9 rpg nel 1966 (sconfitti nella finale dell’ovest dai Lakers 4-3), 15.7 ppg e 18.8 rpg nel 1967 (sconfitti 4-2 dai Warriors nella finale dell’ovest) e addirittura 20.8 rpg nella serie persa con i Knicks in semifinale nel 1971. Tre volte All Star. C CLYDE LOVELLETTE (1958-1962) – Hall of Famer…uno dei primi centri a sviluppare un gioco perimetrale; grazie ad un eccellente tiro da fuori, Lovellette poteva anche giocare indifferentemente small o power forward, costringendo l’avversario diretto a seguirlo lontano dal canestro. Il primo giocatore nella storia ad aver vinto titolo NCAA, titolo Olimpico e titolo NBA. Due volte All Star…17.6 ppg e 10.8 rpg nei playoffs del 1960 culminati con la sconfitta in finale contro Boston. Quattro stagioni a St.Louis con 19.3 ppg e 9.6 rpg.
Come i nostri amici immagineranno, con gli Hawks abbiamo appena iniziato…

Stefano Micolitti
smicoli@tin.it

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