L’ultima Roubaix di Moser

12 Aprile 2009 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari
Buona Pasqua aspettando la Parigi-Roubaix di oggi e ricordando quelle dei migliori anni della nostra vita, quelle di Francesco Moser. Che come tanti fuoriclasse stregati dalla Roubaix prima di vincerla l’ha molto sognata: secondo nel 1974 dietro a Roger De Vlaeminck e nel 1976 dietro a Marc Demeyer, Moser vince nel 1978 davanti a De Vlaeminck (fra l’altro l’unico che ha più podi di lui, 9 contro 7), nel 1979 ancora davanti a De Vlaeminck (terzo Kuiper) e nel 1980 prevale per distacco su quel Gilbert Duclos-Lassalle che tredici anni dopo farà piangere Ballerini. Ci ricordiamo benissimo la corsa del 1981, quando Moser potrebbe vincere per la quarta volta (al velodromo trionfa Hinault con la maglia di campione del mondo, come è riuscito a Moser tre anni prima) ed invece arriva terzo dietro anche a De Vlaeminck, come terzo arriva nel 1983 dietro a Kuiper e Duclos -Lassalle. Non sarà sfuggito che i nomi sono sempre gli stessi: nelle classiche vere funziona così, una volta più di adesso. Guardando poco il ciclismo di oggi abbiamo impressa anche l’ultima Roubaix del campione trentino, quella del 1987: la tredicesima partecipazione di Moser, che a 36 anni ha dato tutto e anche di più. Si batte come un leone, sta aggrappato ai favoriti e finisce diciannovesimo nell’edizione di Vanderaerden, che sfrutta una caduta di Sean Kelly per scattare piantando in asso il gruppo dei migliori, dove c’è anche Moser, e piombando su tre fuggitivi scoppiati. Come avrete intuito, questo ricordo è solo un pretesto per augurare buona Pasqua e buona Roubaix (magari senza agnello nella pancia, cerchiamo di iniettare un po’ di senso di colpa) a tutti gli amici di Indiscreto.

Share this article