Videogiochi

Lotus Esprit Turbo Challenge, effetto wow

Paolo Morati 10/02/2021

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Quando nel 1990 la Gremlin Graphics pubblicò Lotus Esprit Turbo Challenge scatenò un terremoto nel mondo videoludico, provocando quell’effetto oggi dannatamente chiamato “wow”, soprattutto negli utenti della piattaforma Amiga. Citiamo quest’ultima perché in quegli anni si trattava del sistema di riferimento soprattutto per chi cercava una elevata qualità in termini grafici e sonori.

Partendo proprio da questi ultimi, le diverse musiche disponibili per questa simulazione di guida, selezionate a inizio gara direttamente con un autoradio con tanto di logo compact disc, accompagnavano il guidatore caricando ulteriormente l’adrenalina della velocità sui 32 circuiti complessivi (7, 10 o 15 da completare a seconda del livello di difficoltà prescelto, in Italia si correva nella zona di Verona…), da superare arrivando nei primi dieci, senza tralasciare i necessari pit-stop e gli studi di traiettoria. Ripartendo in posizione inversa rispetto a quella raggiunta.

Grande gioco, disponibile in tante versioni e con due seguiti anch’essi di livello elevato, Lotus Esprit Turbo Challenge consentiva anche una serrata gara testa a testa grazie alla modalità split screen che nella prima uscita della serie restava anche quando correva un unico pilota. Certo non c’era varietà di veicoli, essendo tutto incentrato su una competizione tra Lotus Esprit SE: rossa quella del giocatore bianche/grigie quelle degli avversari. Ma la fluidità dell’azione, il disegno dettagliato dei paesaggi con ambientazioni variegate, le varie opzioni (tra le quali appunto più livelli di difficoltà e vari comandi possibili) e l’elevato coinvolgimento frutto anche di quel mix di cui parlavamo all’inizio, stabilirono nuovi standard per ciò che sarebbe successivamente uscito in termini di giochi di guida.

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