L’ora di Berrettini e Djokovic

8 Settembre 2021 di Stefano Olivari

A che ora giocano Berrettini e Djokovic questa notte? Non prima delle tre, visto che alla una sul loro campo giocano Karolina Pliskova e la Sakkari, ma è comunque bello che tanta gente che non segue abitualmente il tennis se lo chieda. Siamo entrati in una dimensione inimmaginabile anche soltanto tre anni fa, cioè quella del canottierato generalista a noi cara, al punto che si critica Sinner perché perde negli ottavi da Zverev (agli US Open gli ottavi sono il miglior risultato nella carriera di Panatta, mentre Pietrangeli mai è andato oltre il terzo turno anche se va detto che li ha giocati poco) e si è pronti a sparare sul numero 8 del mondo se dovesse perdere, come è probabile, per la quarta volta su quattro con uno fra i migliori di sempre. Incrociato alle ATP Finals, al Roland Garros e alle finali di Wimbledon. Ma di cosa stiamo parlando? Di un peso specifico leggermente diverso rispetto a un gol di Raspadori alla Lituania.

2. Abbiamo citato il Roland Garros, dove non mancava mai, e quindi torniamo a parlare di Jean-Paul Belmondo. Davvero è stato fra i fondatori del Paris Saint-Germain, come si è letto da più parti nei vari coccodrilli? Sì e no. Anzi, no e sì. Perché il grande attore, appassionato di tanti sport, nel 1970 non fu coinvolto nella fusione che portò alla nascita del PSG, mentre nel 1973 dopo una storia complessa ed un’altra scissione il club fu promosso in D2 all’inizio di dell’era di Daniel Hechter, che per cambiare immagine ad un club identificato con le banlieu coinvolse qualche amico vip come appunto Belmondo. Una partnership finita alla seconda richiesta di soldi, anche se quelli di Belmondo furono importanti per finanziare la promozione nella massima serie sotto la guida tecnica del suo grande amico Just Fontaine. Da allora il PSG non è mai retrocesso ed è difficile che possa accadere nei prossimi anni.

3. Come sta Alessandro Gentile? È vero, ha buttato via le ultime cinque stagioni ma non ha ancora 29 anni e a Varese il presunto cambio di ruolo, con il pallone sempre fra le mani, potrebbe fargli recuperare un po’ del tempo perduto. Per questo fra le prime di supercoppa la partita quella che abbiamo seguito con grande attenzione è stata Cremona-Varese, nonostante sia la Openjobmetis sia soprattutto la Vanoli fossero pieni di assenze. Ecco, in una partita che Cremona ha vinto dominando l’ultimo quarto Gentile ha avuto buone statistiche, in certi momenti ha retto l’attacco da solo, ma non ci è sembrato pieno di fuoco, per non parlare della difesa (quanti backdoor ha subito?). In una squadra senza grandi ambizioni, come appunto Varese, può tranquillamente essere il capocannoniere della prossima Serie A. Peccato, per tante cose.

4. Stasera prima parte del meeting di Zurigo, non nel mitico Letzigrund ma nel centro della città: gare di alto femminile, di peso (con Weir) e lungo (con Randazzo) maschili e assurdi 5.000 su una pista di 560 metri, con Jacob Ingebrigtsen e Barega a certare di dare un senso al tutto. L’atletica vive di grandi appuntamenti, per questo il concetto di atletica-spettacolo è privo di senso: Messi è per 60 partite all’anno una versione accettabile di Messi, Jacobs (giustissima la decisione di fermarsi) lo può essere al massimo per 6. Dal punto di vista finanziario è meglio, oltre che più facile statisticamente, essere una buona riserva in Serie A che il campione olimpico dei 100 metri, per questo continuiamo a pensare che l’atletica si venda nel modo sbagliato. Non è ‘di più’ del calcio, non lo sarà mai, ma per chi la capisce può essere meglio.

5. A molti lettori di Indiscreto ed anche a noi il caso Adams ha ricordato quello di Enzo Scaini, il centrocampista del Vicenza che nel 1983 durante un’operazione ai legamenti del ginocchio effettuata dal professor Perugia morì per una complicazione cardiaca ma senza che si riuscisse ad individuare una negligenza, come invece fu per il difensore francese. Il caso vuole, ma non è il caso perché quando parli di qualcosa questo qualcosa si presenta improvvisamente ovunque, che di Adams abbiamo letto anche stanotte sul Kindle, nell’Antialmanacco del calcio scritto da Carlo Martinelli uscito da poco. Ogni giorno un fatto calcistico, non necessariamente da copertina, secondo uno schema che in parte ci ha ricordato i vari Patria di Deaglio. Tornando a Scaini, visto tante volte dal vivo nel Monza (quale vecchio zio oggi porterebbe un bambino a guardare la serie B?), abbiamo di lui il ricordo di un super-atleta.

(12.20 di mercoledì’ 8 settembre 2021)

Share this article