Lo spazio per Juventus-Salernitana

13 Settembre 2022 di Stefano Olivari

Moriremo parlando di Juventus-Salernitana? Ha fatto molto discutere lo spazio mediatico, su giornali e televisioni, dato al gol annullato a Milik in proporzione al titolo mondiale dell’Italia del volley, all’impresa negli ottavi degli Europei dell’Italia del basket, ad Alcaraz vincitore degli US Open e nuovo numero 1 del mondo, ad un Gran Premio di Monza pieno di spunti polemici degni del calcio. Imbarazzanti poi certe prime pagine, come quella della Gazzetta, in cui al di là del fatto calcistico del giorno si sono infilati titoli senza senso sul momento di Giroud e Lukaku.

La questione è sempre la stessa: si dà al pubblico ciò che il pubblico vuole oppure molti giornalisti sono incapaci di capire l’importanza dei vari eventi sportivi? I numeri dicono in maniera indiscutibile che il pubblico non gradisce: le vendite dei quotidiani sportivi stanno andando a picco (basta guardare i dati ADS sul sito di Prima Comunicazione e confrontarli con quelli del 2019, non del 1989), le trasmissioni di commento calcistico sono quasi sempre collocate in terza serata e cambiano formula (nemmeno tanto: i giornalisti tifosi, la figa, la giornalista aspirante figa, la figa aspirante giornalista, il direttore bolso, il tuttologo, l’ex calciatore con quattro ex mogli da mantenere, il campione di sport minori che rimane muto) ogni sei mesi prima di chiudere. Insomma, gli estremisti del ‘Diamo alla gente la merda che vuole e che merita’ non hanno dalla loro parte né i risultati né tantomeno il gioco.

E allora? Un bel dibattito in prima serata su chi deve giocare in posto 4 o se in quintetto base debba partire Pajola o Tonut? Perché il giochino degli ascolti può essere facilmente ribaltato contro i cosiddetti ‘altri sport’. Italia-Serbia di pallacanestro è stata vista su Sky, cioè l’unico posto in cui fosse visibile, da 257.000 spettatori medi. Italia-Polonia di volley ha avuto sulla sola Sky 465.000 spettatori, da aggiungersi ai 3,752.000 di Rai 1. Quanto al Gran Premio di Monza, fra il chiaro di TV8 e Sky, è stato visto da 4,781.000 persone. Se ne dovrebbe dedurre che il basket interessa a pochissimi, che la Formula 1 sempre in chiaro avrebbe un successo pazzesco e che il volley almeno nei grandi eventi con gli azzurri coinvolti regge benissimo la prima serata.

Ma al di là dei numeri, la nostra modesta idea è che il calcio sia imbattibile come capacità di creare discussione e che lo rimarrà nei secoli, soprattutto con il mercato femminile ancora quasi tutto da esplorare. Il punto è che anche noi che discutiamo di calcio ogni giorno diamo al calcio un valore molto basso e non esiste prodotto editoriale, per quanto ben fatto (cosa tutta da dimostrare), che trasformi questi tifosi in lettori. Se no per diventare ricchi basterebbe fondare i quotidiani SuperMegaInter, SuperMegaMilan e SuperMegaJuve. Noi stessi, nel nostro piccolo, non avremmo problemi nel proporre la moviola di ogni partita se avessimo un guadagno dall’operazione. In sintesi: parliamo tanto di calcio, lo guardiamo anche (meno di qualche anno fa, confrontando partite in chiaro della stessa importanza), ma lo consideriamo nulla più di uno sfogatoio.

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