Lo schiavo di Weah

13 Marzo 2014 di Stefano Olivari

Se @weah_official è un account Twitter falso, come hanno affermato il suo procuratore Fabio Parisi e il Milan, bisogna dire che è un fake confezionato abbastanza bene: scorrere i tweet e gli account seguiti per credere. Con una finalità, nel caso fosse fake, misteriosa. Si parla di questo solo per le critiche espresse nei confronti dei giocatori del Milan dopo la partita del Vicente Calderon, a colpi di ‘Andate a casa a giocare con la PS4, lì siete bravi!’. Non proprio i toni del vostro solito opinionista approvato dal club, anche se in comune con quelli ‘seri’ il presunto fake ha la tendenza a prendersela con i giocatori e non con chi ha costruito questo Milan (oltre che quelli vincenti, va detto). Una lettura anche superficiale degli ultimi cento tweet indica chiaramente che su weah_official non ci si distingue per polemiche, ma solo per considerazioni all’acqua di rose sul calcio, iniziative benefiche e foto da cellulare che ritraggono lo stesso Weah nelle situazioni più varie. Di sicuro quindi chi lo gestisce ha una vicinanza almeno fisica con il grande e senza età George, protagonista di due scudetti del Milan (con Capello e Zaccheroni in panchina) prima di chiudere in calando e poi di dedicarsi alla politica in Liberia, continuando a semi-vivere a New York (più comodo che fare politica a New York e vivere a Monrovia, di sicuro). L’ipotesi più probabile è che Weah, del tutto alieno ad infatuazioni tecnologiche da supergiovane (una volta a Milanello uno dei suoi tanti ‘cugini’ e ‘my friend’, sotto i nostri occhi, dovette spiegargli il funzionamento della nuova autoradio), se ne freghi di Twitter ed abbia delegato la sua vita social ad uno stagista-schiavo, i cui scritti non si sa quanto siano aderenti al pensiero del padre di George Junior (da noi intervistato durante un torneo di jorky-ball: highlight della nostra carriera). Ma quale interesse avrebbe lo stagista o tifoso che sia nello scrivere una cosa che Weah non pensa? Del resto tutti gli account Twitter ufficiali e certificati, tranne qualche eccezione (Balotelli su tutte), sono gestiti da schiavi e sottoschiavi che retwettano auguri di tifosi e scrivono cose del tipo ‘Siamo concentrati per la partita di stasera’. Conclusione? Si fa presto a dire fake.

Share this article