L’Italia di Garibaldi

25 Settembre 2009 di Carlo Pizzigoni

di Carlo Pizzigoni
Oggi debutto dell’Italia al Mondiale under 20. La nazionale di Rocca gioca con il Paraguay. Al via anche il gruppo B, con due favorite per la vittoria finale, Spagna e Nigeria.
ITALIA – Squadra senza le potenziali stelle. I Balotelli, i Macheda, i Santon, i Paloschi, che questo gruppo non l’hannno mai frequentato. Molto più pesante l’assenza di Poli: ragazzo cresciuto nella Samp, protagonista di un buon campionato a Sassuolo l’anno scorso e ora tornato alla base. Rocca punta su una squadra di combattimento.
Tre giocatori da seguire.
Silvio Raggio Garibaldi (’89 – Genoa): il giocatore-paradigma della squadra voluta dal CT Rocca, tutto sostanza. Letteralmente esploso all’Europeo under 19 del 2008, buonissimo in fase difensiva, sta costruendosi anche come giocatore a tutto campo (suo il gol contro la Germania nella competizione continentale di categoria)
Vincenzo Fiorillo (’90 – Sampdoria): celebratissimo, a ragione, ancor prima dell’esordio in serie A, ha combinato un mezzo disastro l’anno scorso quando nel finale di stagione Mazzarri gli ha regalato spazio. Evitiamo però di bollarlo negativamente, ha le potenzialità per diventare un grandissimo del suo ruolo.
Claudio Della Penna (’89 – Roma): che un giocatore del suo talento debba rimanere inespresso è un vero peccato. Ci rifiutiamo di credere che tutto il buono dimostrato nelle giovanili romaniste possa essere svanito d’incanto. Rocca ci crede ancora, noi con lui.
PARAGUAY – Dall’under 17 fino ai “grandi”, la squadra Guarani ormai non buca un appuntamento importante. Più o meno mantiene sempre lo stesso spirito, ed è sempre difficile da incontrare. La partita con l’Italia deciderà molto del futuro.
Tre giocatori da seguire.
Hernan Perez (’89 – Villarreal): la vera stella paraguagia all’ultimo Sudamericano sub 20, non a caso il Villarreal, società sempre attenta a questi ambiti, se l’è subito assicurato. Centrocampista con ottimi istinti anche nei sedici metri (5 gol nella competizione continentale!). Con Tacuary e Libertad ha già giocato coi “grandi”, presto protagonista anche in Europa.
Ronald Huth (’89 – Vicenza): innamoramento finito male di Rafa Benitez al Liverpool (un classico per l’allenatore spagnolo, vedi anche il caso Sissoko), ha abbandonato l’Inghilterra per la Marca Veneta, finendo nel Vicenza di Maran. In questo Paraguay è un giocatore chiave, insieme al portiere Joel Silva.
Luis Páez (’89 – Sporting Lisbona): i biancoverdi di Lisbona hanno parecchio fiuto quando si parla di giovani. Su Paez avevano scommesso forte ma ancora risultati concreti non se ne vedono. Potrebbere esplodere improvvisamente, ma qui in Egitto parte dietro l’attaccante principale: il veloce e scattante Robin Ramírez.
SPAGNA – Sempre convincenti nelle selezioni giovanili, i ragazzi spagnoli hanno smesso di vincere proprio quando i grandi hanno portato a casa l’Europeo: da quel giorno si sono susseguite una serie di delusioni ad ogni competizione dove pure le giovani furie rosse erano partite come favoriti. L’infortunio di Bojan leva al Mondiale una stella riconosciuta, ma le risorse spagnole sono infinite.
Tre giocatori sa seguire.
Sergio Asenjo (’89 – Atletico Madrid): grande portiere, il futuro del ruolo in Spagna, e il potenziale per diventare un grandissimo. Peccato per lui sia finito in quel carrozzone di matti chiamato Atletico, società senza un’idea di società.
Dani Parejo (’89 – Getafe): due anni fa avrebbero scommesso tutti su di lui. Oggi, dopo l’infelice passaggio (e scelta) del QPR è tornato in Spagna, al Getafe. Il talento madridista (fosse cresciuto al Barça, forse avrebbe avuto più chances…) non può aver perso totalmente il suo smalto, può dimostrarlo di nuovo in questo Mondiale.
Oscar De Marcos (’89 – Athletic Bilbao): partito alla grandissima, come il club basco, nella Liga, ha l’opportunità di mostrarsi al mondo in questa competizione. Davanti occhio anche a Joselu del Celta, uno dei pochi a salvarsi nel torneo continentale e attaccante fisico di buona tecnica.
NIGERIA – Come arrivano le giovani Aquile a questo Mondiale? Se la testa e lo spirito son quelli giusti, tecnicamente non stanno dietro a nessuno. Team la cui struttura è in parte formata dalla squadra che vinse due anni fa il Mondiale under 17 mostrando grandissime cose. Gioco ultraoffensivo, grazie alla capacità di corsa di tutti gli uomini della rosa, la novità è che la palla la sanno veramente giocare.
Tre giocatori da seguire.
Rabiu Ibrahim (’91 – Sporting Lisbona): talento favoloso, anche se giovanissimo. Dopo l’under 17 già citato, lo ha messo sotto contratto lo Sporting. Il fisico appare gracilino ma è tutt’altro che facile strappare la palla da quel sinistro con cui fa ciò che vuole.
Lukman Haruna ( ’90 – Monaco): altro reduce dell’under 17, altro talento da far sbavare direttori sportivi dell’élite europea, per ora si accontenta della Francia. Ha già esordito con la nazionale maggiore.
Odion Ighalo (’89 – Granada). Rappresenta, insieme ad Adejo (Reggina) e Harmony Ikande (Milan), la colonia italiana nella squadra, anche se l’Udinese l’ha prestato al Granada, squadra spagnola di proprietà dei Pozzo. Impressionò in Primavera ed ebbe qualche chance anche con Marino. Buona tecnica e forza fisica impressionante.
VENEZUELA – E arrivò l’anno in cui anche la Vinotinto diventò competitiva… Oltre alla buona nazionale maggiore, pure los ninos non se la cavano male, anzi. La sfortuna di essere capitati in un girone con due favorite potrebbe alla fine anche stimolarli, a partire dal match di oggi contro i nigeriani.
Tre giocatori da seguire.
Rafael Romo (’90 – Udinese): favolose le sue prestazioni all’ultimo Sub 20 sudamericano. L’Udinese è stata prontissima a soffiarlo a Genoa e Manchester City, le altre pretendenti. Portiere molto agile, ottimo nell’uno contro uno, Romo è apprezzatissimo in patria, dove è già stato comparato con una leggenda indigena, Gilberto Angelucci.
José Salomón Rondón ( ’89 – Las Palmas): vinta l’ostruzione del suo club, che non voleva lasciarlo partire, ha prevalso la volontà del giocatore, ambizioso il suo, di mostrarsi a un pubblico selezionato e competente. Buono in area ma anche lontano dalla stessa, ha già esordito con la nazionale maggiore.
José Manuel Velásquez (’89 – Anzoategui): altro senatore della squadra. Alto e forte fisicamente, è sempre sotto controllo in partita e sa comandare la difesa. Il Villarreal aveva provato a prenderlo subito, ammirate le prestazioni al Sudamericano di categoria, ma in Venezuela han tirato troppo la corda e l’affare è saltato.
TAHITI – Sì, esiste Tahiti. Nello spareggio, tra la sorpresa di tutti gli osservatori ha fatto fuori la molto quotata Nuova Zelanda. Non andranno lontano ma è una grande possibilità per far crescere il movimento calcistico nel Paese. I nomi? Ce ne segnalano tre: Steevy Chong, Teheipuarii Hauata e Alvin Tehau

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Carlo Pizzigoni
bardelleantille.blogspot.com

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