L’Italia di Cecilia Zandalasini

26 Giugno 2017 di Oscar Eleni

Oscar Eleni nascosto in una quercia davanti all’ex manicomio di San Colombano per vedere se esiste ancora la scritta più bella del mondo: non siamo (noi matti) tutti qui, ma sparsi per il mondo. Deve essere davvero così quando t’infiammi ancora per Valentino Rossi re di Tavullia e di ogni circuito nel mondo, quando scopri che anche gente da Formula uno si comporta come te all’incrocio con chi non dà la precedenza. Non è certo falso che sono tutti sparsi per il mondo se vai dietro al caso Donnarumma, se si aprono e chiudono siti perché, ma guarda un po’, ci entrano anche i pataccari della vita, quelli che si fanno vendere la fontana di Trevi e poi vorrebbero essere scelti come ministri dell’economia.

Aspettando la margherita di Ettore Messina che ha liquidato con stile doroteo Bargnani e Alessandro Gentile, due talenti che, secondo il cittì, avevano bisogno di riflettere e, soprattutto, ma davvero, riposare, anche se ormai tutti conoscono i 24 del listone presentato alla FIBA degli ex amici, dopo quello che hanno fatto alle Azzurre nell’europeo di Praga e dintorni, andiamo a cercare altri matti in giro in questo sport italiano dalle risorse infinite perché nel sabato nero di Azzurra Femmina per il basket abbiamo rivisto tornare a galla la Under 21 che era già stata liquidata con congedo e disonore dagli stessi che l’avevano presentata come la più bella Italia di sempre. Ricorda niente a voi che eravate a Torino a vedere Azzurra Mascula eliminata dalla Croazia, senza poter dare la colpa ad un pifferaio come l’arbitro spagnolo? Comunque sia, vittoria sui tedeschi e ritorno alla sinistra e alla destra dei padri, salvo cambiare di nuovo opinione se la Spagna dovesse farci a fette, ma è nelle partite contro pronostico che l’italo fante dà il meglio. Da sempre. Dalla nazionale di Bearzot mondiale 1982 a quella di Gamba argento olimpico del basket nel 1980, come tutte quelle che hanno vinto dopo essere state sull’orlo del precipizio. C’è gente che ancora ricorda notti tragiche prima di quelle magiche.

In questa atmosfera potete immaginare come l’anziano di San Colombano ha vissuto le giornate della coppa Europa di atletica a Lilla invidiando il pienone del Foro Italico per il nuoto che sta vivendo la stessa atmosfera, gare, spettacolo, visita privata dal Papa, della famosa atletica spettacolo nebioliana. Sull’atletica italiana di oggi, parlandone da viva, settima inEuropa, nessuna vittoria in 40 gare, secondi posti da urlo solo per chi ama nascondere perché la carta e il cronometro, oltre al metro dovrebbero cantare, non riusciamo ad esprimere un parere che vada oltre il “povero mondo nostro” anche se il buonismo fa tendere verso il sei. Sei? Accidenti.

Certo a Lilla c’era soltanto un brusio, il vento folle, la confusione che ti ruba concentrazione, tante scuse buone, ma nella sostanza questa italietta di vecchia e nuova generazione non entusiasma troppo anche se erano fermi al palo Tortu e Tamberi, anche se ci aspettiamo resurrezioni. Per sopportare il nulla nel profondo Nord avremmo avuto bisogno almeno di immagini con un senso. Disastro. Appare evidente che anche l’atletica europea deve essere messa male se affida a privati, che danno in mano le dirette a registi incapaci di capire che non può avere senso mostrare gare quando si conoscono già i risultati. Con gli italiani, poi, un trattamento da sottonazione. Mai visto un salto di Fassinotti, va be’ era soltanto 2.22, ma neppure della Trost che pure è risalita ad 1.94. Amarissimi che non fanno benissimo e ci dispiace che Elio Locatelli abbia riscoperto gli stessi vizi, le stesse debolezze che già tempo fa sconsigliavano di mettersi a litigare con troppi allenatori padri padroni che per gelosia nascondono tutto, ma non la loro ignoranza.

Per fortuna non dovrebbe essere così nel basket femminile che SKY ha presentato in maniera sublime nell’europeo. Bravissimo il De Rosa che a sorpresa non avevamo trovato per le finali scudetto, brava a commentare la Gottardi, una meraviglia, cultura, competenza, Isabelle Yacoubou. Certo anche questi fenomeni del Cielo televisivo hanno il braccino corto se propongono le dirette da studio. Un malessere quasi peggiore di quello dei giornali che preferiscono gente da riflessione davanti al monitor piuttosto che un inviato sul posto, staccando sempre di più il mondo reale da quello effettivo. Sarà per questo che prevalgono, anche nello sport, come nella politica, le veline. Sarà per questo che anche se hai preso bastonate da dimissioni subito ti fanno passare per il nuovo manovratore capace di indirizzare tutti verso la rupe come i vichinghi che pensavano di poter volare scoprendo la paura. Qui ti dettano cosa serve per fare da didascalia alle foto ricordo, alle pubblicità che piacciono tanto agli amministratori. Dirette dal tubo e anche Lilla versione Rai ed Eurosport sembrava fatta dal tunnel sotto la Manica.

Ma torniamo a basketlandia dove Brugnaro, anche se sindaco, anche se favorevole alle grosse navi in Laguna, anche se aveva pubblicamente proibito il tuffo del suo allenatore nel grande viale che porta ai sogni, quello dove Spencer Haywood girava riverito lasciando sempre il conto da pagare al fedele guardiano che gli aveva messo alle costole Carrain, si è trovato il De Raffaele in bermuda nell’acqua. Premio scudetto e multa? No di certo se poi si è consultato con tutti i colleghi che hanno fatto i complimenti alla vecchia Reyer riportata ad essere dogaressa. Li ha citati tutti sul gazzometro, non sappiamo se ha dimenticato volontariamente Petrucci, magari per le troppe multe, ma di certo adesso siamo tutti dalla sua parte se davvero riuscirà a costruire un campo che ci faccia vergognare meno del Taliercio che andava bene nel 1980.

Anno alla livornese: Allegri, gli allenatori Semplici e Baroni neo promossi con Spal e Benevento dalla B, De Raffaele, Ramagli e la Virtus, il Banchi che ritorna per una Torino ammessa all’Europa. Anno per domandarsi perché la squadra campione d’Italia non è in eurolega, nella massima manifestazione per club. Vero che sono in quella della FIBA, ma è un succedaneo. Però tutti acconsentono e allora perché preoccuparsi.

Stagione per riscoprire che ci vorrà tempo per rimontare la pallavolo femminile nel reclutamento di talenti, ma intanto ecco presentata all’Europa Cecilia Zandalasini, ventunenne da Broni dove le viti sono generose. È stata scelta nel quintetto ideale dell’ Europeo dove, se ci serviva una prova, abbiamo capito che nella FIBA di Zeus Baumann non abbiamo tanti santi. Perfido l’arbitro della partita contro la Lettonia, ma vi raccomando quello della sfida con la Turchia che ha messo fuori gioco Chicca Macchi, altro talento anche se ormai veterana.

Tifavamo per Gommolo Capobianco, il napoletano di Venafro che ha diretto col cuore e la mimica della sua terra una squadra che aveva dentro molte cose, non tutto il talento che si pensava, questo deve essere chiaro e far riflettere anche se l’apertura del club Italia a Roma darà presto buoni frutti. Meritavamo di andare al Mondiale? Forse sì, ma in molti si saranno resi conto della distanza che esiste da Spagna, anche nel settore giovanile, Francia, stessa cosa, persino dal Belgio che certo non si è inventato una squadra, ma ha preso da un mondo sportivo che ha dato grandi campionesse dell’atletica, del ciclismo, del tennis, insomma non è un caso se sono andate sul podio, anche se era la prima volta.

Valutare bene quello che è stato fatto e il molto che resta da fare. Con un allenatore che almeno con la Nazionale non scoprirà la mancanza di riconoscenza come quando lo fecero fuori a Teramo anche se l’anno prima era stato eletto allenatore dell’anno in serie A. Non accadrà anche perché Petrucci farà bene a tenersi almeno questa certezza dovendo cercare un sostituto per Ettore Messina dopo l’europeo. Tutti erano certi che sarebbe stato Djordjevic il nostromo, ma poi Sasha ha sparato, giustamente, ma restando solo perché i colleghi sono furbacchioni dal vai avanti tu, contro l’idea FIBA di avere nazionali incomplete sul campo durante l’inverno e ora potrebbe prevalere la paura. La stessa che rovinò tante cose prima di Torino. Vedremo.

Dicevamo di Azzurra Femmina e siamo rimasti affascinati da quando scritto sul suo sito Facebook da elettrino Giorgia Sottana. Una lettera a Luis Miguel Castillo Laroca, l’arbitro fringuello che ha dato un intenzionale contro Zandalasini e ha deciso la nostra eliminazione. Non si sa se avremmo vinto, ma si sa come abbiamo potuto perdere. Una bella lettera che dovrebbe essere resa pubblica ed utilizzata da tutti i comitati regionali quando fanno una leva per giovani arbitri. Per la verità andrebbe letta anche a quelli di serie A. Se decidi di arbitrare, di fare il giudice solo per la libidine di comandare, spaventare, allora hai sbagliato strada e mestiere. Lasciar giocare, lasciar amministrare, non voler essere al centro dell’attenzione. La meritano gli attori, le attrici, non l’addetto alle luci, anche se importante. Ci ha lasciato un buon ricordo la Nazionale che non ha trovato un posto ai mondiali. C’è una squadra, c’è un gruppo che lavora bene. Non dimentichiamolo come al solito, non dimentichiamo quante società hanno chiuso o stanno per farlo. Vigilare, aiutare, non multare, non fischiare.

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