L’errore di chi gioca con Sisal Matchpoint

22 Settembre 2017 di Dominique Antognoni

Milano, corso Vercelli, ricevitoria Sisal Matchpoint. Per motivi impossibili da spiegare perfino a noi stessi, scegliamo di scommettere lì fisicamente e non online: forse nostalgia per i vecchi tempi, forse il fascino del pezzo di carta in mano, non sappiamo. Besiktas-Konyaspor, l’avevamo messa nel mirino da un po’. La prima contro la terzultima del campionato turco, gara facile, quota in proporzione buona, 1.30. Finisce comodamente 2-0. Il giorno dopo si va per incassare. Sorpresa sorpresa, ti dicono biglietto non vincente. “E’ finita 2-0, non è possibile”. “No, ci spiace, è non vincente”. Dici vabbè, ora si risolve, è soltanto un equivoco. E invece. “Guardi, è vero, è finita 2-0. Però lei ha giocato la partita fra le squadre Under 19”. E chi mai aveva pensato di giocare l’Under 19? Come fa una persona sana di mente a giocare sul campionato turco Under 19? Il problema è che non puoi dimostrare il contrario. Il biglietto non è vincente, punto. Qualsiasi discussione sarebbe inutile, pur sapendo di aver puntato sulla prima squadra. 100 euri persi per errore. Errore tuo (di non avere controllato a l’istante il biglietto) o loro, importa poco. Fatto sta che sui fogli stampati da Matchpoint non c’è nemmeno l’ombra di una segnalazione in merito: l’under 19 turca non si vede. Come farebbe un ipotetico fanatico delle giovanili turche a puntare su una partita che non è in elenco? In più, per aumentare la confusione, si è giocato alla stessa ora con i grandi, ore 19. Non siamo litigiosi e ce ne siamo andati con la coda fra le gambe: il danno dell’aver perso e la beffa di averlo fatto con un partita che nessun essere umano avrebbe giocato.

Ti riprometti che d’ora in poi scommetterai con attenzione e solo online, comodamente da casa e digitando tu le partite al computer. Difatti. Provi live, il Partizan di Belgrado è sotto sul proprio campio contro una squadra di metà classifica, per di più ridotta in dieci. Grande occasione, visto che Stella Rossa e Partizan vincono praticamente sempre. La quota? 8,50 all’inizio del secondo tempo. Una follia, ti dici. Siccome i bookmaker non regalano i soldi avranno però avuto i loro motivi per decidere una quota del genere, forse l’espulsione di un giocatore del Partizan e/o un rigore fischiato a favore della sua avversaria e non ancora battuto. Nel gioco live bisogna cogliere il momento, dunque buttiamoci. Clicchi sulla quota e stai per inserire la somma quando, per fortuna, vedi che sei stato direzionato verso…  Zurigo-Losanna, che erano sullo 0-1. Domanda: chi mai guarda se per errore ti stanno cambiando le carte in tavola, rifilandoti una scommessa diversa dalla tua? Quasi nessuno, soprattutto quando giochi live e ogni secondo è prezioso. Se clicchi però non puoi tornare indietro, non hai la possibilità di spiegare che volevi puntare sul Partizan e non sullo Zurigo.

Due situazioni diverse ma identiche come filosofia di fondo: ti stanno confondendo legalmente per farti perdere soldi. I dirigenti di Sisal potranno anche inventarsi una difesa d’ufficio (nel caso si arrabbiasse qualcuno che punta più soldi dei nostri pochi euro) con un comunicato stampa grigio, di quelli che citano clausole leggibili soltanto al microscopio: scommettiamo da vent’anni e non tolleriamo più spiegazioni di questo tipo, anche perché potremmo continuare con mille altri esempi e altri bookmaker. La menzogna è peggio dei soldi persi. E vogliamo parlare di quando, sempre live, punti l’over a 1,50 e poi scopri che la quota era in realtà 1,23? Probabilmente ci diranno che dobbiamo stare più attenti alla prossima volta e che a loro dispiace. Intanto non gli dispiace affatto, anzi. Hanno ragione però sulla prima parte del discorso, sullo stare attenti. Difatti lo siamo, ma riguardo all’agenzia oppure il sito dove scommettere. Che non saranno più Sisal Matchpoint.

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