LeBron James e il marketing di Fedez

A LeBron James piace vincere facile in campo, da bravo uomo di marketing fa sempre la cosa giusta: è Pelé, non Maradona. E così per lanciare in Italia Space Jam: a New Legacy si è dovuto ridurre a mandare un videomessaggio a Fedez, che doppia in italiano Klay Thompson. Domanda che vale per lui e gli altri 449 giocatori NBA: e il kneeling per le donne afghane? Prima si facciano pestare da un poliziotto trumpiano spettatore della NASCAR.

2. A proposito di Space Jam, Michael Jordan è diventato uno dei principali azionisti di Sportradar, l’azienda che fornisce dati e statistiche sportive a leghe, squadre, bookmaker e scommettitori, ed è anche stato nominato consigliere speciale dell’azienda. Di cose da raccontare ne avrebbe, altro che prestiti all’edicolante. Esiste un libro su quell’anno e mezzo di stop consigliato da Stern, al di à delle biografie sbavanti per l’uomo Alpha?

3. DAZN sta per tornare su Sky con un canale satellitare solo per le migliori partite, un po’ come era fino al giugno scorso? Il bando con cui sono stati assegnati i diritti televisivi 2021-2024 lo impedirebbe, ma tutto è trattabile ed infatti si sta trattando proprio su questo. Non sappiamo come andrà a finire, ma certo è che il canottierato italiano è poco portato a pagare, anche cifre risibili, per un prodotto immateriale (ritiene spesi meglio 30 euro per un piatto di coniglio alla cacciatora), e ancora meno allo streaming.

4. Il rinvio a giudizio dell’ex fidanzata di Denis Bergamini non è una sentenza, ma come minimo tiene aperta la ricerca della verità sulla morte del centrocampista del Cosenza. Onore al defunto Carlo Petrini, che in vita sua ha anche fatto cose disonorevoli (come del resto alcuni compagni di Bergamini citati nel libro), che Il calciatore suicidato lo scrisse nel 2001, dodici anni dopo la morte di Bergamini e dieci anni in anticipo sulla prima riapertura dell’inchiesta.

5. Federer non si ritira, nell’intervista ad Eurosport ha addirittura ipotizzato di giocare nella Laver Cup (cioè roba sua) del 2022, quando avrà 41 anni. Da sano, con la ovvia wild card, può tranquillamente ancora superare qualche turno a Wimbledon. Perché stare a casa a guardare gli altri? Ci sembra messo meglio di Valentino Rossi, almeno non rischia di ammazzarsi.

6. Messaggio poco in codice di Totti alla Roma, lanciato attraverso il suo autore Maurizio Costanzo dalle pagine del Corriere dello Sport. “Non vorrei che la Roma si dimenticasse di Totti”, scrive Costanzo-Totti. Cosa faranno i Friedkin, vecchi cuori giallorossi? Un parafulmini alla volta.

7. Perché fra gli ultras del calcio, mondo per cui le vecchie categorie andrebbero aggiornate (in peggio), la percentuale di No Vax, o per lo meno di No Green Pass, è molto più alta che nella popolazione per così dire normale? Non è una domanda tendenziosa, perché molti di quelli che si sono vaccinati (noi per primi) sono privi di una cultura medica che consenta valutazioni positive o negative, se non per sentito dire. Sarebbe più onesto dire che bisogna rispettare le leggi, anche quando non si capiscono, sempre ricordando che anche il direttore di Auschwitz dal punto di vista giuridico era un bravo cittadino. Vaccinarsi non significa apprezzare il pecoronismo.

8. A proposito di Auschwitz, nemmeno nei sogni bagnati del giornalista collettivo ci poteva essere un pugile italo-marocchino che diventa campione d’Italia dei superpiuma contro un avversario che sfoggia tatuaggi nazisti e dai suoi tifosi viene salutato romanamente. Eppure è accaduto davvero. Il jackpot se Broili fosse anche No Vax.

9. Addio al grande Jimmy Greaves, campione con il quale la storia del calcio è stata crudele, anche se Hurst era meglio di Schillaci. L’amico e maestro Budrieri ci dice che nel suo breve periodo milanista, in cui giocò anche buone partite (folgorante l’esordio in un’amichevole contro il Botafogo di Garrincha), abitava a Milano in via Giovanni da Procida, zona Fiera, nello stesso appartamento che poi avrebbe occupato Dino Sani. Ma a chi interessa?

(14,47 di martedì 21 settembre 2021, continua)

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