Le ragazze di Spalletti

5 Ottobre 2022 di Stefano Olivari

Contenti per la grande vittoria del Napoli ad Amsterdam, non perché siamo tifosi del Napoli o perché diamo grande valore all’Ajax attuale (il livello è quello del Monza), ma perché Luciano Spalletti è stato l’unico personaggio del mondo del calcio a ricordare le ragazze iraniane uccise per il loro voler essere libere, a volte senza nemmeno manifestare. Calcio italiano ma anche, non possiamo esserne sicuri ma fra i grandi personaggi senz’altro sì, internazionale. Eppure veniamo da anni di inginocchiamenti prepartita, con facce di circostanza ed invito a sentirci tutti in colpa come se fossimo tutti poliziotti razzisti del Minnesota.

Per le ragazze iraniane si è mobilitato qualche artista, vengono in mente le attrici francesi, ma non ci sembra che il tema sia molto sentito e nel calcio ancora meno visto che si va a giocare un Mondiale in Qatar, frutto della votazione più corrotta di sempre (e gli standard etici della FIFA sono già bassi) e del lavoro di autentici schiavi, con statistiche su infortuni e mortalità che differiscono di qualche migliaio di unità: già questo direbbe tutto. In altre parole, dire genericamente di essere a favore dei diritti civili è comodo, se il bersaglio sono qualche prete e qualche politico retrogradi, mettersi contro l’Islam un po’ meno.

E nel calcio alla paura di essere sgozzati, a ad un livello più basso di essere accusati di islamofobia dalla Rula Jebreal della situazione, si somma anche il fatto che i soldi veri che fanno girare il sistema, cioè quelli che arrivano dall’esterno del sistema, sono quasi tutti arabi. Adesso senza i cattivi oligarchi russi togliamo pure il quasi. Senza andare troppo lontano Palermo, probabilmente Sampdoria, forse un domani l’Inter e tanti altri, magari lo stesso Napoli visti i progetti di De Laurentiis sul Bari.

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