Le notti magiche di Caterina Caselli

11 Febbraio 2022 di Stefano Olivari

Una vita, cento vite, il film-documentario di Renato De Maria sulla vita di Caterina Caselli e visto ieri su Rai Tre, ha avuto il merito di ricordare tantissimi episodi della storia della musica e anche qualcuno di quella dello sport: non soltanto Bocelli lanciato in Germania da Henry Maske che aveva scelto la musica di Con te partirò per il suo ingresso sul ring (proprio su input del peso mediomassimo tedesco sarebbe nata l’operazione Time to say goodbye, con Bocelli e Sarah Brightman), ma anche la nascita di Un’Estate italiana, meglio conosciuta come Notti magiche, canzone ufficiale del Mondiale del ’90 e risentita, tanto, anche ad Euro 2020.

Una canzone che era stata composta, per quanto riguarda la musica, dall’immenso Giorgio Moroder e aveva già una versione inglese, testo di Tom Whitlock, con il titolo di To be Number One, cantata dalla band di Moroder, i Giorgio Moroder Project. Della versione italiana la produttrice fu proprio la Caselli, che mise insieme i riluttanti Gianna Nannini ed Edoardo Bennato, che ne scrissero anche i testi (più Bennato di Nannini, pare).

Il risultato è quello che ancora oggi fa venire la pelle d’oca, come quel memorabile pomeriggio a San Siro prima di Argentina-Camerun, quando nemmeno ci accorgemmo che la coppia cantava in playback, e che a distanza di decenni ha conquistato i suoi stessi autori che adesso ai concerti la eseguono senza fare gli schizzinosi (più Nannini di Bennato). Il singolo vendette un clamoroso numero di copie in tutta Europa e può essere considerato l’ultimo 45 giri di grande successo della storia. L’ennesimo colpo di Caterina Caselli, raro caso di artista capace di valorizzare il talento anche degli altri.

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