Televisione

Le notti di Colpo grosso

Indiscreto 10/04/2020

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Da ieri le repliche di Colpo Grosso hanno iniziato ad andare in onda dalle 2 alle 6 di notte su Mediaset Extra, per la gioia di tutti noi cultori della trasmissione che Umberto Smaila condusse in maniera magistrale dal 1987 al 1991 su Italia 7, una syndication di tivù regionali che in realtà era affiliata alla Fininvest, che raccoglieva la sua pubblicità nazionale, e proponeva ciò che nemmeno Berlusconi aveva il coraggio di proporre sui suoi canali. Amavamo in particolare quei film americani soft core di serie C, fondi di magazzino purissimi, in cui lo pseudo-cowboy capitava nella fattoria e con la sua camicia a quadri inanellava il double madre-figlia.

Ma venendo (…) a Colpo Grosso, inutile spiegare a chi ha più di quarant’anni cosa fosse quel programma che allietava la seconda serata soprattutto maschile, anche se in realtà nei vari giochini si spogliavano sia le donne sia i concorrenti uomini, di solito impiegati forforosi. Già il concetto di seconda serata, abituati come siamo a trasmissioni monstre di 4 ore, era molto anni Ottanta, per non parlare delle ragazze Cin Cin che oggi alla prima inquadratura farebbero scattare accuse di sessismo.

L’immaginario erotico di Colpo Grosso era in realtà non quello di noi ragazzi anni Ottanta, ma soprattutto quello dei nostri padri: il night, il casinò, le ragazze straniere, la cassiera procace, un certo umorismo da avanspettacolo che solo la classe di Smaila riusciva a tenere lontano dalla volgarità. Di sicuro era una trasmissione estrema, possibile soltanto in un’Italia lontana dalla cupezza e dal moralismo dell’Italia precedente e di quelle successive.

Nelle numerose rievocazioni non viene secondo dato il giusto spazio allo sponsor, il mitologico Giorgio Panto con i suoi infissi. Questo al di là del quesito di marketing: perché un ragazzo che si stava masturbando avrebbe dovuto scegliere poi le tapparelle di Panto? L’industriale veneto veniva spesso associato a Berlusconi, ma quando fu il momento rifiutò nel 1994 di candidarsi con Forza Italia. Lui era più autonomista anche della Lega bossiana delle origini e non avrebbe mai cambiato idea fino alla morte, avvenuta nel 2006.

Tornando a Colpo Grosso, poche trasmissioni nella storia della televisione italiana sono state così citate all’estero, addirittura anche da Ronald Reagan, che dopo un servizio del Saturday Night Live su Colpo Grosso citò la trasmissione come emblema della decadimento morale. Colpo grosso era troppo anni Ottanta addirittura anche per lui.

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