Nel 2024 il più clamoroso errore di un concorso prestigioso come il Festival di Indiscreto è stato quello di non celebrare subito gli 80 anni di un gigante con Fausto Leali, compiuti lo scorso 29 ottobre. L’artista bresciano, che in altri tempi fu definito Il negro bianco (che peraltro era il titolo di un suo album, non un’invenzione dei media) per la sua straordinaria voce soul, usata in innumerevoli cover, ha avuto una carriera molto strana, con il grande successo concentrato in due epoche molto diverse e distanti, la fine degli anni Sessanta e quella degli anni Ottanta. Nella prima epoca personaggio anche al di là della musica, con un matrimonio (il primo dei suoi tre) che fece epoca, quello con Milena Cantù, famosa come ragazza del Clan di Celentano, da cui sono nate le figlie Samantha e Deborah (chiamata così in onore della celeberrima canzone). Fausto Leali inaugura anche il nuovo corso del Festival di Indiscreto, togliendo il limite di tre alle canzoni che vogliamo segnalare e arrivando in zona dieci. Perché dovremmo limitarci? A volte sarenno tre ma per certi cantanti, come appunto Leali, saranno di più. Nel nuovo Indiscreto cercheremo di avere meno schemi: se abbiamo zero da di dire scriveremo zero, se siamo più iupirati scriveremo ciò che ci viene in mente. Questa quindi la nostra personale classifica, del tutto indicativa perché poi alla fase a eliminazione diretta accederà la canzone scelta dai lettori.
1) A chi (1966) – Il successo più noto di Leali, versione italiana di Hurt di Roy Hamilton (Jimmie Crane e Al Jacobs gli autori) con testo in italiano di Mogol anche se su questo c’è, a distanza di decenni, ancora un dibattito. 6 milioni di copie vendute… Pensate a 6 milioni di persone che escono di casa, vanno in un negozio e comprano un disco di Fedez. Ecco, impossibile.
2) Ti lascerò (1989) – La canzone della vittoria a Sanremo nel 1989, in duetto con Anna Oxa. Centomila autori, quando non era ancora una moda: Franco Fasano, Sergio Bardotti, Fabrizio Berlincioni, Franco Ciani e lo stesso Leali.
3) Deborah (1968) – Portata a Sanremo, dove arrivò quarta, autori
Vito Pallavicini, Paolo Conte, Giorgio Conte e Pino Massara, fu eseguita in abbinata con Wilson Pickett. Riascoltata a Sanremo nel 2020, nella serata dei duetti, insieme a Michele Zarrillo.
4) Mi manchi (1988) – Quinta a Sanremo, autori Franco Fasano e Fabrizio Berlincioni.
5) Io amo (1987) – Quarto posto a Sanremo, uno dei pochi successi di cui Leali è anche autore (qui con Toto Cutugno e Franco Fasano, e in parte addirittura Bach).
6) Io camminerò (1976) – Certo è una canzone di Umberto Tozzi, ma la versione di Leali è comunque strepitosa.
7) Angeli negri (1968) – Versione italiana di Angelitos Negros, di Pedro Infante. Canzone coverizzata da tanti, ma la versione di Leali è quella top.
8) Un’ora fa (1969) – Quarta a Sanremo, autori Gianfranco Intra, testo di Luciano Beretta e Ermanno Parazzini.
10) Perché(1992) – Scritta da Aleandro Baldi e Giancarlo Bigazzi, nona a Sanremo 1992.
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