Le canzoni di Battiato per gli altri

Il musicista siciliano ha come autore fatto la fortuna anche di tanti artisti: da Alice a Ombretta Colli, da Milva a Giuni Russo. Senza dimenticare Gianni Morandi...

18 Maggio 2021 di Paolo Morati

Capo Nord

Franco Battiato non è stato solo autore per se stesso ma ha contribuito al repertorio di altri artisti, spesso in collaborazione con Giusto Pio, un sodalizio (il loro) fondamentale per la musica italiana e non solo per quella (ascoltare la strumentale Legione straniera per capire…). Non a caso della sua scomparsa stanno scrivendo un po’ ovunque in Europa. Qui abbiamo a fatica selezionato 10 canzoni simbolo che ha scritto per altri, non sempre dei successi, ma tutte con il loro significato.

10. Oppio – Sibilla
Ricordata più per la sfortunata esibizione al Festival di Sanremo del 1983, Oppio merita di stare in questa classifica, totalmente calata nel Battiato pensiero dell’epoca, tra Cartagine e passi nelle dune.

Ho perso la testa, ma sto bene anche senza.

9. Cocco fresco, cocco bello – Ombretta Colli
Nel 1983 Ombretta Colli arriva al Festivalbar con questo brano, decisamente fuorviante nelle atmosfere. Noi ci vediamo una triste descrizione delle situazioni estive e dei loro riti.

Nelle sale d’attesa viaggiatori stanchi si grattano un po’ il pube e un poco i fianchi

8. Che cosa resterà di me – Gianni Morandi
Contenuta in DallaMorandi, venne poi ripresa come Mesopotamia in Giubbe Rosse. Sembra perfetta per il momento che stiamo descrivendo. Commovente.

Che cosa resterà di me, del transito terrestre, di tutte le impressioni, che ho avuto in questa vita

7. Un’estate al mare – Giuni Russo
Canzone estiva nella superficie, ma profonda nel significato, il pensiero delle vacanze espresso da una prostituta. Un simbolo della nostra pre adolescenza.

Per regalo voglio un harmonise, con quel trucco che mi sdoppia la voce

6. Per Elisa – Alice
Brano che segna la definitiva affermazione di Alice. Aggressivo, drammatico, potente, vince Sanremo sbaragliando anche il campo pop, interpretabile in diverse chiavi.

Lei ti ha plagiato, ti ha preso anche la dignità

5. Lettera al governatore della Libia – Giuni Russo
Ascoltata all’epoca un po’ per caso, canzone fantastica, dai riferimenti storici, ne capivamo ben poco.

Lo sai che è desiderio della mano, l’impulso di toccarla

4. Messaggio – Alice
Uno dei primi 45 giri che abbiamo acquistato ‘volontariamente’, e consumato sul nostro giradischi, compreso il lato B (La mano). Epico.

Detesto i tuoi giri e tuoi guai

3. Una vipera sarò – Giuni Russo
Simbolo estremo delle capacità e del talento di Giuni Russo (ma tutto l’album che la ospita, Energie, sarebbe da Top 10), e di una voce che si fa strumento. 

Ti potrei cantare la norma di Bellini, con dei fonemi sardi oppure giapponesi

2. Alexander Platz – Milva
Ne abbiamo scritto ampiamente ricordando Milva. C’è tutto il gusto dell’accoppiata Battiato-Pio, lei formidabile nel farla sua, per poco non arriva sul primo gradino del podio.

La bidella ritornava dalla scuola, un po’ più presto per aiutarmi

1. Il vento caldo dell’estate – Alice
Uno dei primi video che ricordiamo di aver visto in televisione, su un apparecchio ancora in bianco e nero. È il 1980 e Il vento caldo dell’estate (contenuto in Capo Nord), quei suoni, ci stregarono così come Alice, del resto. Al primo posto anche per i quello che ci riporta alla mente.

E il vento caldo dell’estate, mi sta portando via la fine, la fine, la fine

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