Le avversarie della Trevisan

7 Ottobre 2020 di Stefano Olivari

Il fantastico Roland Garros di Martina Trevisan, superando tre turni di qualificazione e arrivando ai quarti di finale, non deve far dimenticare che il tennis femminile è giunto al punto più basso di interesse nella sua storia moderna, privo com’è sia di personaggi (Serena Williams verso l’uscita, ma tirando dalla sua mattonella può dare tutto ciò che ha nel prossimo Wimbledon) sia di campionesse capaci di confermarsi.

La semifinale di domani fra Iga Swiatek, una che di sicuro sarà famosa ma che adesso è numero 54 WTA , e l’argentina Podoroska, 131, sarebbe di quelle scacciapubblico, se ci fosse il pubblico vero. Ed è significativo che la Trevisan, una ragazza che è stata ferma 5 anni (!), quelli dai 16 ai 21 e quindi quelli più importanti per il salto di qualità di chiunque in qualsiasi campo, se la sia giocata bene contro una top ten come la Bertens, una tosta come la Sakkari ed un astro nascente (quest’anno a dire il vero un po’ calante, ben oltre i problemi da Covid che hanno avuto tutte) come Cori Gauff.

Insomma, quella sui premi uguali per uomini e donne del tennis è purissima demagogia. A tutti piace sentirsi illuminati, ma vogliamo chiedere agli appassionati tennis di essere onesti con se stessi: delle ultime cento partite che avete visto quante erano femminili? Questo non toglie niente alla storia della Trevisan, il cui nome è già per molte bambine una condanna. Una Trevisan che adesso, a quasi 27 anni e da numero 83 del mondo, quindi nei tabelloni Slam senza la Cayenna delle qualificazioni, può avere un discreto futuro: mancina, intelligente, negli schemi diversa dalla maggioranza delle top 100. Bravissima, ma in un contesto sempre più modesto.

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