Laura Pausini o Bella Ciao?

15 Settembre 2022 di Stefano Olivari

Laura Pausini avrebbe dovuto cantare Bella Ciao durante la trasmissione spagnola El Horminguero, versione locale di The Voice? Non una domanda leggera, perché riguarda la percezione che nel 2022 si ha di questo canto che è una sintesi di diversi canti popolari e che è ormai da decenni identificato con la Resistenza. Tutti sanno cosa è successo: la Pausini ha spiegato che non intendeva cantare canzoni politiche e in Spagna la cosa è finita lì. Non ovviamente in Italia, dove il giornalista-twittatore collettivo ha trasformato la popstar in emblema del nazifascismo, o nella migliore delle ipotesi del disimpegno che implicitamente sarebbe di destra.

Ecco, al di là del nostro sondaggio che presumibilmente sarà un destra contro sinistra, quindi con proporzioni, chiunque vinca, non oltre il 60-40, la questione interessante è proprio questa: chi non si schiera politicamente, perché non ha un’idea politica precisa o perché per motivi di marketing ha convenienza a non farlo (qualunque procuratore di calciatori dice ai suoi assistiti di evitare discorsi politici, anche perché la maggior parte degli sportivi è di destra), è da considerare in automatico di destra? Sullo sfondo il solito discorso, che almeno in Italia tutti abbiamo appreso dall’adolescenza: la maggioranza della popolazione è di destra, ma dichiararsi di destra porta spesso svantaggi anche se nel 2022 nessuno ti aspetta con una chiave inglese sotto casa.

Certo la retorica su Bella Ciao è degna di miglior causa, visto che questa canzone è diventata simbolo della Resistenza vent’anni dopo la Resistenza stessa, a metà anni Sessanta, e prima non la conosceva quasi nessuno. Di certo non era fra i canti dei partigiani più conosciuti, anzi: ne ha scritto Giorgio Bocca, inutile che copiamo anche se purtroppo il nome di Giorgio Bocca (così come Strehler o Mennea) oggi dice poco ai destinatari di quelle che i grandi dirigenti editoriali, quelli che hanno affossato le case editrici, chiamano snack news. Probabile che la ragazza del Reel che passeggia in minigonna conosca Bocca meglio dei suoi utenti.

Ma tornando alla questione Laura Pausini-Bella Ciao, bisogna ricordare che stiamo parlando di un’artista che pur non dichiarando il suo voto a sinistra ha sempre sostenuto tesi e battaglie, in materia di diritti civili, della sinistra. Anni fa dichiarò che non si sarebbe sposata per solidarietà con una sua amica lesbica che non aveva lo stesso diritto. Insomma, temi importanti ma non tanto divisivi, stile Ferragni: a parte qualche giornalista e qualche retrogrado, a chi importa se una lesbica si sposa o no? La nostra idea è che a questo giro la solita intolleranza della sinistra culturale (inserendo in questo gruppo anche il fuoricorso aspirante debunker che infesta i social network e ha trasformato Elodie in una cantante) abbia scelto il bersaglio più sbagliato possibile, una donna fra l’altro amatissima dal mondo LGBT. Pausini o Bella Ciao?

Laura Pausini o Bella Ciao?

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