L’amore tedesco per i cani

3 Dicembre 2012 di Stefano Olivari

Nella nostra ingenuità, abbiamo scoperto il sesso fra uomini e animali solo durante il servizio militare. Nell’eccellente cinema Lyceum (oggi defunto) di piazza Monte Grappa, a Varese, in una freddissima serata degli anni Ottanta insieme ad alcuni commilitoni ci apprestavamo a vivere la solita serata di zingarate (tipo gridare ‘Agitare prima dell’uso’ a chi a un certo punto del film andava in bagno, o distribuire all’uscita finti volantini che inneggiavano ai valori familiari) con sullo sfondo film porno di qualità infima. Mai però avremmo pensato di trovarci di fronte a una pellicola come ‘Le confessioni bestiali degli italiani’. La ricordiamo come l’ultima (l’unica?) volta in cui ce la siamo davvero presa per qualcosa, coinvolgendo nella nostra rabbia la mezza Italia rappresentata al nostro fianco. Sorvolando sui dettagli, questa premessa ci serviva per dire che la soglia dell’incredulità si sposta sempre un po’ più in alto (o in basso). Abbiamo infatti scoperto che nella civile Germania esistono almeno  centomila appassionati di zooerastia. Nessuna parentela con lo zoroastrismo, ma una passione per il sesso con gli animali. La zooerastia è stata legalizzata in Germania nel 1969 ed è punibile solo se l’animale che subisce l’atto sessuale resta ferito o muore (chissà quanti testimoni d’accusa, nei relativi processi). Ed è tornata agli onori delle cronache, come si diceva quando sognavamo di fare i giornalisti (anni Settanta, quindi), per una recente proposta di Hans-Michael Goldmann, presidente del commissione Agricoltura del Bundestag, cioè il parlamento tedesco. Proposta light, va detto, ma meglio di niente: 25mila euro di multa per chi avrà rapporti sessuali con animali, a prescindere dal fatto che gli faccia male. La notizia nella notizia, è che esiste un’associazione chiamata ‘Attivisti zoofili per la tolleranza’, che non ha all’articolo uno, come suggerirebbe il nome, la pressione sulla pensione Miramonti perché ci faccia portare il cane in albergo. Il presidente ha dichiarato a Der Spiegel (elencando anche una classifica fra le specie ‘preferite’, capeggiata dai cani) che l’associazione farà, nel caso, ricorso contro questa nuova legge. Va detto che il sesso con animali è proibito in quasi tutta Europa, in Italia la giurisprudenza lo equipara ai maltrattamenti, quindi almeno in questo caso la Germania è terzo mondo. Per la serie ‘Le grandi inchieste di una volta’, abbiamo diviso il numero degli abitanti per il numero degli zooerasti. Risulta che un tedesco su mille ama inculare i cani, o peggio. Preveniamo reazioni da sindaco di Vattelapesca, del genere ‘Voi offendete una città laboriosa. Vattelapesca è in prima fila nella lotta alla mafia’: la Germania non è la terra promessa degli zooerasti, ma solo uno stato civile che non riesce a cambiare leggi incivili per paura di minoranze organizzate e rumorose.

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